Elezioni comunali a Thiene: sul commercio un primo confronto sottotono fra i candidati sindaco
Un confronto fiacco, poco partecipato dai cittadini e ingessato dalla quantità di candidati, ma anche dai tempi e dai modi decisi dagli organizzatori, ossia Ascom Thiene. La prima occasione di confronto diretto fra i candidati sindaco alle elezioni amministrative del Comune di Thiene è andato in scena giovedì sera nella sala riunioni di via Montello, nella sede di mandamento dell’Associazione Commercianti. Presenti solo 120 persone, la maggior parte delle quali erano peraltro candidati in lista per un posto da consigliere comunale.
Sarà un segno dei tempi: due anni di Covid e ora la guerra con le sue ricadute economiche e le sue preoccupazioni paiono aver demolito la voglia di ascolto non solo dei cittadini ma anche, visto il tema della serata (il futuro del commercio), degli stessi esercenti. Oppure sarà che il confronto “dal vivo” fra aspiranti sindaci in generale (non solo a Thiene) non ha più appeal e la scelta degli elettori avviene su altri piani e con altri modi (ammesso che vadano a votare).
Fatto sta che poi i candidati (anche se non tutti) ci hanno poi messo del loro: alcune risposte sono state generiche, lontane da quella che è la realtà dell’attività amministrativa e anche dai vincoli di legge e di bilancio che vincolano un ente locale.
Ascom aveva inviato ai cinque candidati un documento ben strutturato, di 12 pagine, che raggruppava in dieci grandi punti le proposte e le esigenze del mondo del commercio: la programmazione commerciale; la valorizzazione del contesto urbano, fra centro storico e quartieri; la questione parcheggi; la viabilità; il mercato settimanale; la sicurezza; gli eventi e l’attrattività della città; la fiscalità; la formazione e le politiche del lavoro; gli incentivi al terziario.
Argomenti che, dopo essere stati presentati nel dettaglio da Renato Corrà, a nome di Ascom, son stati raggruppati in cinque domande sulle quali son state raccolte le sintetiche risposte dei candidati, rigorosamente in ordine alfabetico e a rotazione.
A moderare la serata il giornalista del Giornale di Vicenza Dennis Dellai, fra il pubblico i giornalisti delle testate locali. Pochi i guizzi e le proposte innovative emerse. La rivitalizzazione del centro, la viabilità, le criticità del mercato settimanale e la necessità di riqualificare il centro sono stati fra i temi più dibattuti.
Ecco una valutazione delle “performance” dei candidati, in ordine alfabetico.
Daniele Apolloni. Proposte spesso scontate o che non entrano nel merito, tutte scritte e quindi nessun intervento a braccio. Spesso, dimostra di non conoscere cosa è stato fatto a Thiene e ammette lui stesso di non conoscere i regolamenti comunali. Alcune proposte, poi, palesemente non fanno i conti con i vincoli del bilancio comunale.
Ecco le idee principali: un gruppo di lavoro fra Ascom e Comune, incentivi che abbattano le imposte per i commercianti, la creazione di un fondo per la morosità incolpevole dei commercianti del centro, un concorso di idee con gli studenti per la valorizzazione del salotto buono della città, la revisione del regolamento del mercato settimanale, ammortizzare i costi del parcheggio in centro con buoni sconto da spendere nei negozi, rimodulare le imposte come Imu, Cosap e Tari per chi riduce gli affitti, creare un’area sosta camper nell’area ex Nordera, raddoppiare via dell’Autostrada. Fino a un generico “combattere spaccio e bullismo” e “tagliare le spese superflue in Comune”.
Ne ha anche per la cultura: “A Thiene manca il collegamento fra le realtà culturali e non c’è promozione culturale”, tanto che ricorda come una delle sue candidate, Alisa Zinovjeva, “con il suo talent farà a Vicenza la finale della seconda edizione perché non le hanno concesso il teatro”.
Manuel Benetti. Dovrebbe rappresentare l’alternativa di centro-destra, con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ma graffia poco. Sottolinea il legame con Zaia e Giorgetti, spiega più volte che il suo obiettivo è il cambiamento, ma guarda al passato: “Dobbiamo far tornare Thiene come era una volta – dice – deve essere il punto di riferimento dell’Alto Vicentino e il centro dell’area Pedemontana”.
Dice no alla concessione di nuovi spazi a grandi strutture e propone aiuti ai negozi di vicinato. Propone di dare contributi alle famiglie che comprano nei negozi di quartiere (come sia fattibile, non è chiaro) e di usare i fondi PNRR per il decoro urbano e il recupero del centro. Per risolvere l’annoso problema del degrado in Galleria Garibaldi suggerisce di acquisire il diritto di superficie dai proprietari e chiudere le due entrate con porte per renderla a tutta gli effetti una galleria commerciale. Vuole ricontattare i proprietari di tre importanti aree (ex Distillerie Fabris, ex palazzo Popolare di Vicenza e Albergo Roma) per “ragionale insieme a loro” sul futuro di questi spazi.
Sul mercato settimanale punta a una sua riqualificazione, riorganizzazione e riammodernamento. Suggerisce di rendere gratuiti i primi 20 minuti di sosta in centro e di modernizzare le modalità di pagamento. Vuole riallacciare i rapporti coi comuni limitrofi e la Provincia per sgravare il traffico dal centro e propone un intervento alla rotatoria di via dell’Autostrada, nonché piste ciclabili che dal centro vadano verso i quartieri più lontani. Vuole più fondi per la polizia locale e il potenziamento della videosorveglianza, chiedendo al prefetto di dotare anche i carabinieri di telecamere e valorizzando i controlli di vicinato. Punta a incentivare la realizzazione di plateatici in centro, ma con migliorie al decoro urbano, e programma di ridurre gli oneri di urbanizzazione. Per Natale vuol portare le luminarie del centro nei quartieri, pensando ad un “ambiente natalizio diverso” nel salotto cittadino.
Alberto Ferracin. Non avrà molte idee e spesso risulta molto generico, ma fra i cinque candidati è quello che ha saputo strappare un sorriso (ricordando la mamma che lo aspettava col battipanni quando tornava a casa dopo una marachella) ed una emozione quando ricorda Bepi Dal Cero, scomparso in questi giorni ed indimenticato Babbo Natale di “Natale di Fiaba”. “Per lo sviluppo commerciale – dice – serve un’idea rivoluzionaria e va studiata da professionisti, dobbiamo ascoltare i guru del settore, loro hanno le ricette giuste, dobbiamo pensare in grande”.
Vuole un parcheggio sotterraneo con giardino pensile, per il mercato chiede più controlli sui prodotti degli ambulanti e la loro provenienza: “Va aggiornato il regolamento del mercato perché c’è un forte malcontento”. Sulla viabilità propone un circuito ad anello e senso unico antiorario attorno alla città, “come avviene a Treviso”. Mira a dare più fondi e mezzi alla polizia locale, vuole combattere il degrado coinvolgendo i giovani nello sport (!). Propone di mantenere l’uso gratuito dei plateatici e di inserire la tariffa puntuale dei rifiuti (“ma prevenendo i furbetti”). Chiude con il suo sogno: la realizzazione di una casa per le persone con disabilità per il “dopo di noi”.
Giampi Michelusi. Dopo dieci anni in giunta, l’assessore allo sport, innovazione e aeroporto non teme di essere preso in castagna. I temi li conosce ma non sembra metterci tutta la verve necessaria per “sgamare” le incongruenze degli avversari, forse convinto che sono gli altri candidati a dover correre e non lui ad incalzarli. Su tanti temi ricorda le decisioni già prese dall’amministrazione di cui ha fatto parte (come il piano del traffico o la pianificazione comunale nel commercio). Punzecchia comunque indirettamente Benetti ricordando che le autorizzazioni per le superfici commerciali entro i 1.500 metri quadrati sono consentite da una legge Regionale del 2012 (voluta dalle forze che sostengono l’avversario di centro destra) che lascia come unico margine di discrezionalità la Valutazione Ambientale Strategica (Vas).
Sull’area ex Zanini ricorda che è stata la Giunta a mettere mille bastoni alla costruzione di un nuovo supermercato e sottolinea la risoluzione del problema dell’area ex Volare, dove arriveranno nuovi nuclei familiari utili a rianimare il centro. Smonta l’idea di un parcheggio a spina di pesce davanti al Castello e si dice contrario allo spostamento del mercato settimanale dal centro. Ricorda che dopo la chiusura del supermercato A&O vicino al Teatro Comunale “Cestaro non ha mai ritirato la licenza”, ricorda che il centro storico thienese conta già 1467 posto auto a parcheggio e che l’allaccio fra Nuova Gasparona e A31 sarà fatto dalla società autostradale.
In tema di sicurezza, ricorda le modifiche inserite nel regolamento di polizia urbana per contrastare il fenomeno delle baby gang e la scelte di avere la polizia locale attiva fino alle tre di notte (“A Vicenza faticano a far partire i turni notturni”). Come gli altri candidati, sottolinea l’importanza di potenziare i varchi elettronici. Spiega agli altri aspiranti sindaci che l’Imu è già differenziata e propone la valorizzazione del commercio ambulante come soluzione alla chiusura del supermercato che serviva il centro. Alla fine, sottolinea come persona e famiglie sia il centro del suo programma.
Giulia Scanavin. L’unica candidata donna è risultata anche la più decisa e graffiante fra i cinque aspiranti primi cittadini, anche se in qualche occasione fa affermazioni non vere, tanto da far intervenire dal pubblico il sindaco Giovanni Casarotto. Sostenuta inizialmente da Attilio Schneck e una parte della Lega, ha visto sfumare la speranza di essere la candidata del centro destra e ha perso anche l’appoggio del suo mentore, ma ha scelto di candidarsi ugualmente, raccogliendo attorno anche il gruppo “Liberi a Destra”, che era prima legato a Fratelli d’Italia (che invece appoggia Benetti).
Per il primo confronto non si fa trovare impreparata, sfodera nelle risposte il suo impegno con i comitati, cita norme e procedure, sottolinea più volte la scelta di andare a braccio e non leggere. Suggerisce – rispetto all’apertura di nuovi grandi punti vendita, di usare strumenti amministrativi diversi, come la concertazione e fa l’esempio del Comitato che si è mosso per il nuovo supermercato di via dell’Eva. Ricorda che il Comune può dare delle prescrizioni: “Dobbiamo porci verso le istituzioni in modo coerente”.
Insiste, per quel che riguarda il contesto urbano, sull’idea di dare delle borse di studio ai giovani per farli rimanere sul territorio e ritiene vada rivisto il Piano comunale degli interventi. Vuole incentivi per gli oneri di ristrutturazione e la riqualificazione energetica e urbanistica (dimenticando però quanto già è previsto sul piano nazionale ad esempio con il Bonus 110%). Quanto al mercato settimanale, ne propone uno supplettivo per i prodotti freschi. “Il mercato così com’è non sta funzionando”, afferma perentoria.
Sulla viabilità ritiene che il Piano del traffico sia “già vecchio” e che la viabilità sia “il grande pasticcio thienese”, con uno stop che per anni non ha preso in considerazione la viabilità per le bici. Sulla sicurezza graffia ricordando il taglio da 400 mila euro “voluto da un assessore che ora ha altri amori partitici”. Dice che le risulta che il varco elettronico a sud della città sia rotto e accusa l’amministrazione uscente di aver perso quasi due milioni di euro di contributi per piste ciclabili, compresa via Marconi, scatenando l’ira di Casarotto che dal pubblico grida”è falso, i soldi per via Marconi li abbiamo presi!”. Su rifiuti e fiscalità propone il microchip per i rifiuti. Chiude bacchettando l’amministrazione sugli eventi: definisce “moscio” l’ultimo Natale in centro e propone gli spazi esterni di Villa Fabris per concerti e una mostra permanente dentro al Castello di Thiene (sorvolando sul fatto che è proprietà privata).
Giovedì 26 maggio, ore 20,30 al Padiglione fieristico di via Vanzetti si replica, con il faccia a faccia fra i cinque candidati sindaco organizzato – come ad ogni elezione – dal Comitato di Quartiere della Conca.