Ordigno inesploso emerge dal sottosuolo durante i lavori. Area transennata in attesa della bonifica
Una bomba con ogni probabilità “sganciata” da un aereo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, rimasta inesplosa, è affiorata dal terreno durante i lavori di posa delle nuove tubazioni dell’acquedotto comunale a Valbrenta, nell’area bassanese. A rendersene conto sono stati ieri pomeriggio i tecnici del cantiere all’opera per contro di Etra – società di consorzio nella gestione delle risorse idriche – in località Cismon del Grappa, avvertendo subito le autorità locali e attivando il protocollo di sicurezza.
In attesa di approfondimento sull’origine dell’ordigno e di definire le modalità di bonifica, che non potrà avvenire in tempi brevi – servirà un accurato sopralluogo mirato da parte degli artificieri prima di mettere in calendario un intervento -, l’area è stata transennata con divieto di avvicinamento ai non addetti ai lavori.
A rivelare la presenza della bomba, datata sembra di quasi 80 anni dal suo rilascio da un velivolo straniero, è stato il braccio meccanico di un escavatore, dopo aver percepito un ostacolo metallico nel terreno lungo via Porteghetti, a oltre un metro di profondità rispetto alla superficie. L’immediata perlustrazione ravvicinata ha reso evidente la presenza del residuato bellico e la sua potenziale pericolosità, sospendendo l’attività del cantiere e la posa nel sottosuolo dei tubi e attivando le procedure già collaudate in passato in più occasioni nel Vicentino, con coordinamento del Prefetto.
Nel corso del tardo pomeriggio è arrivata poi l’ordinanza comunale da parte del sindaco Luca Ferazzoli, vietando l’accesso all’area messa in sicurezza, ora posta sotto stretta sorveglianza dalle forze dell’ordine. Per il momento non risultano disponibili immagini dell’ordigno in questione: bisognerà attendere l’ok degli esperti per “vedere da vicino”, pur rimanendo a debita distanza, le effettive dimensioni dello strumento offensivo di memoria bellica. Non è esclusa la determinazione di un “bomba-day” in futuro, qualora dopo un attento esame di innesco e portata in caso di esplosione consigliasse un’evacuazione della zona a rischio.