Tennis, Roland Garros: Nadal è ancora re
Rafael Nadal conquista il Roland Garros per la quattordicesima volta in carriera, battendo il norvegese Casper Ruud in tre set: 6-3 6-3 6-0. Il maiorchino, che ha da poco compiuto 36 anni, migliora il record assoluto di Slam vinti in carriera, arrivando a quota 22, due in più di Federer e Djokovic.
Lo spagnolo Nadal si conferma il dominatore incontrastato dello Slam su terra rossa, si sbarazza del norvegese Casper Ruud in 2 ore e 18 minuti e migliora due record assoluti nella storia del tennis maschile, arrivando a 14 titoli del Roland Garros e ben 22 Slam complessivi.
L’attuale numero 5 al mondo assicura il suo dominio sul Philippe-Chatrier fin dall’avvio, conducendo il primo set dall’inizio alla fine. Inciampa solo nel terzo game, in cui perde il servizio commettendo due doppi falli, ma riprende subito il vantaggio e allunga fino al 6-3, ottenuto con un potente servizio esterno sul rovescio dell’avversario. L’unica sliding door della partita si presenta nel secondo set, quando il norvegese approfitta di un altro passaggio a vuoto del maiorchino in battuta e si prende il break per andare a condurre 3-1. Qualche errore di troppo e poca fluidità nei punti decisivi permettono tuttavia a Nadal di rientrare ed effettuare subito il controsorpasso, inanellando cinque game consecutivi. Il terzo set è solo una passerella verso il nuovo trionfo di Nadal. Il maiorchino è spietato fino al 6-0 finale, che ottiene con un bel rovescio lungolinea per poi festeggiare una volta di più sulla terra rossa su cui ha gioito in diverse occasioni, 17 anni dopo il suo primo titolo parigino. Dopo l’Australian Open, lo spagnolo si prende anche il secondo Slam stagionale e tiene vivo il sogno Grande Slam.
“Ringrazio il mio team, la mia famiglia, tutti quelli che sono lì in piedi. E’ incredibile quello che sta succedendo quest’anno, quando ero infortunato mi avete sempre incoraggiato. Mi sarei ritirato da anni senza di voi – ha detto Nadal nel momento della premiazione – Per me è difficile descrivere le mie sensazioni, non avrei mai pensato di essere qui a 36 anni, essere competitivo e giocare ancora una volta una finale sul campo più importante della mia carriera. E’ incredibile giocare qui con voi che mi sostenete in maniera eccezionale, grazie di cuore. Non so cosa accadrà in futuro, continuerò a provarci e a lottare”.