Putin: “Il Paese tornerà a rafforzarsi”. Zelensky chiede l’esclusione della Russia dalla Fao
La guerra in Ucraina giunge al suo 106esimo giorno. Tra ieri sera e la notte scorsa l’impianto chimico Azot a Severodonetsk, è stato bombardato per due volte dall’esercito russo. Al suo interno si erano rifugiati circa 800 civili, 200 dipendenti e circa 600 residenti. Almeno due officine sono state colpite, tra cui una per la produzione di ammoniaca. E’ quanto riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk, aggiungendo che non ci sono informazioni sulla sorte dei civili.
La corte suprema della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk ha condannato a morte i cosiddetti “mercenari” britannici Aiden Aslin, 28 anni, Shaun Pinner, 48 anni e Saaudun Brahim, cittadino marocchino, che combattevano per l’esercito ucraino. I tre hanno il diritto di chiedere la grazia. Lo ha affermato il tribunale dei separatisti filorussi, secondo quanto riporta la Tass.
Il portavoce del Cremlino Peskov ha riferito che ieri ad Ankara non è stato raggiunto alcun accordo per sbloccare l’export di grano ucraino attraverso il Mar Nero. La Turchia, che spinge per un accordo Russia-Ucraina, ha proposto di occuparsi dello sminamento in mare e di scortare le navi fino in acque neutrali. Intanto il presidente ucraino Zelensky, intervenendo al consiglio ministeriale dell’Ocse, ha intanto chiesto l’esclusione della Russia dalla Fao, l’organizzazione Onu per l’Alimentazione e l’Agricoltura con sede a Roma. “Quale sarebbe il posto della Russia se causa la carestia per almeno 400 milioni di persone, se non oltre un miliardo?”, ha detto Zelensky intervenendo in videoconferenza alla ministeriale di Parigi.
Dall’altra parte il presidente russo Putin, dichiara che la Russia non cadrà nella stessa trappola dell’Urss, “la sua economia – dice – resterà aperta, la sfida che oggi ha di fronte il Paese è tornare e rafforzarsi”.