Gardaland non trova stagionali e chiude in anticipo. Gli ex dipendenti: “Stipendio basso, offese e turni massacranti”
Chiusura anticipata per 13 attrazioni a Gardaland da ieri, domenica 19 giugno, perché “mancano lavoratori stagionali”, ma subito si apre uno squarcio su quelle che potrebbero essere ragioni sufficientemente valide per comprendere il motivo della carenza di personale che ha costretto la direzione del famoso parco ad arrivare alla discussa decisione.
“Turni lunghi e massacranti”, “Ambiente stressante e umiliante”, “Il contratto di lavoro non viene onorato”, “Molte offese verbali per istigarti a fare di più”.
Dichiarazioni riportate dal giornalista (e direttore di Radio Popolare) Alessandro Gilioli, che ha raccolto e riportato alcune recensioni di dipendenti del più grande parco dei divertimenti italiano, che appartiene alla multinazionale inglese Merlin Entertainment, ha fatturati miliardari e utili da centinaia di milioni l’anno.
A sottolineare l’importanza per il turismo veneto del parco giochi più amato dai bambini italiani era stato il presidente della Regione Luca Zaia, che in occasione del pensionamento dello “storico” amministratore delegato Aldo Maria Vigevani, lo scorso aprile, aveva dichiarato: “Gardaland e tutti i parchi divertimento sono uno dei fiori all’occhiello della nostra Regione”.
Ad annunciare che le cose non vanno però così bene, visto che anche Gardaland accusa la carenza di lavoratori stagionali denunciata ormai da mesi anche in molte città montane e balneari, è stata ieri la nuova AD Sabrina De Carvalho: “Stiamo continuando ad assumere e attivando tutti gli strumenti per integrare il personale ancora mancante. Mano a mano che si procederà con il recruiting e si raggiungerà il numero necessario di addetti, apriremo progressivamente le attrazioni chiuse per permettere ai nostri visitatori di godere al massimo le giornate al Parco. Durante l’orario diurno tutte le attrazioni del Parco sono sempre state e continuano a restare aperte. Da oggi, con l’estensione dell’apertura del Parco fino alle 23, solo alcune attrazioni del Parco saranno temporaneamente chiuse dopo le 19 a causa delle difficoltà che Gardaland, come tutto il settore del turismo, sta riscontrando nella ricerca di personale da assumere per la stagione estiva”.
Le attrazioni chiuse al momento dopo le 19 sono Jungle Rapids, Magic House, Superbaby, Funny Express, Flying Island, Baby cavalli, Peter Pan, Cinema 4D Experience, Space Vertigo, Colorado Boat, Kung fu Panda Master, Albero di Prezzemolo, Baby Canoe. Chiusure che fanno venire meno anche la possibilità, sfruttata da molti, di ricorrere all’apertura serale per risparmiare: mentre un biglietto giornaliero costa 48 euro, l’ingresso dalle 18 alle 23 si ferma infatti a 22 euro.
“Siamo estremamente dispiaciuti per la delusione causata da questa situazione che è temporanea e che contiamo di risolvere al più presto”, scrive Gardaland Resort sulla pagina Facebook rispondendo ai numerosi messaggi di protesta.
Le recensioni dei dipendenti, le condizioni di lavoro, la denuncia di Gilioli
“Lo stipendio medio di un animatore di Gardaland a tempo pieno è inferiore a mille euro al mese”, scrive il noto giornalista, che ha raccolto le recensioni di alcuni ex lavoratori di Gardaland che si trovano in rete.
“Turni lunghi e massacranti”, “Ambiente stressante e umiliante”, “Il contratto di lavoro non viene onorato”, “Molte offese verbali per istigarti a fare di più”, “Che ci siano 40 gradi o che ci sia il diluvio, i dipendenti devono stare fuori senza potersi riparare”, “Quando vogliono ti mandano via senza un valido motivo, offendendoti”, “Ti mandano le guardie a controllare i propri zaini, come fossimo criminali”, “Ambiente molto competitivo e talvolta tossico”, “Se c’è l’urgenza di andare in bagno devi chiamare il responsabile per mandarti qualcuno che ti sostituisca ma solo dopo mezz’ora”, “Orari terribili”, “Ti fanno lavorare 70 ore a settimana”, “Ambiente stressante, dipendenti stanchi e paga inadeguata per tanto lavoro! Lavori 13 ore al giorno con una pausa di soli 30 minuti per mangiare qualcosa”, “Ti sfruttano all’inverosimile. Ore e ore rubate e non retribuite. Per fortuna sono riuscita a liberarmi di questo posto”.