Vivaro piange “la Silvana”, la nonnina biancorossa e anima della parrocchia
La frazione di Vivaro si riunirà oggi, alle 15, per salutare Silvana. E insieme ai parrocchiani e in generale ai duevillesi che tanto la conoscevano e amavano spunterà probabilmente qualche stendardo biancorosso, le bandiere della Curva Sud, dove la nonnina tifosissima del Vicenza Calcio amava trascorrere il tempo libero, quello che gli rimaneva dopo averne speso, anzi, regalato davvero tanto alla propria comunità. Silvana Lovo – Motterle il cognome da nubile – moglie di Egidio, madre di tre figli e affettuosa nonna di quattro nipoti e una piccola pronipotina, se ne è andata in un attimo, venerdì scorso, proprio dopo aver assistito dagli spalti alla partita del “suo Vicenza” e aver acquistato un braccialetto biancorosso da tenere al polso.
“La” Silvana ha rappresentato un pezzo di storia quotidiana della comunità di Vivaro, un personaggio che tutti i residenti conoscevano e salutavano con simpatia, dal “sorriso contagioso”, così come ogni mercoledì mattina a Dueville, quando era solita fare una capatina al mercato settimanale dispensando sorrisi e una parola effervescente a chi incontrava. Se ne è andata a 79 anni, sorretta dal braccio forte del figlio Roberto, pochi minuti dopo aver lasciato – con un pizzico di magone magari – lo Stadio Menti al termine della partita tra Vicenza e Reggiana, senza stavolta poter gioire per una squadra che rappresentava per lei una passione senza età.
Un malore improvviso, l’allarme immediato, purtroppo si sono rivelate inutili le cure operate sul posto dal personale sanitario richiamato dallo stadio. Il suo grande cuore biancorosso stavolta non ha retto. Non si perdeva una partita: quelle casalinghe “in prima linea” in Curva Sud in mezzo ai tifosi, quelle in trasferta davanti alla tv nel bar di fiducia in paese.
Silvana sarà ricordata e accompagnata oggi dalla famiglia e da coloro che hanno avuto modo di conoscerla e apprezzarla. Casalinga e mamma, poi pensionata e nonna e infine bisnonna, aveva sempre dedicato il tempo libero alla propria comunità di Vivaro, in particolare a favore della parrocchia di cui è stata il fulcro per decenni, e alle attività paesane organizzate dalla Pro Loco. Ha cantato nel coro, si metteva a disposizione per le pulizie in chiesa e soprattutto era molto attiva nel corso della tradizionale sagra di S. Girolamo e S. Bernardino ogni metà di giugno, abilissima in cucina nella preparazione di gnocchi e bigoli, le sue specialità.