Si barrica in camera dopo la lite, armato di coltello e cacciavite. Immobilizzato con il taser
I carabinieri della Radiomobile di Vicenza sono intervenuti in tempo per scongiurare quello che poteva tramutarsi in un ennesimo dramma dentro le mura domestiche. La segnalazione era giunta ieri poco prima di mezzogiorno da una famiglia del capoluogo berico, intimorita dall’atteggiamento assunto da un 40enne in seguito a una furiosa lite, “barricatosi” in una camera dell’abitazione all’arrivo dei militari.
Preoccupazione salita ai massimi livelli una volta accertato che l’uomo, originario del Marocco e regolare in Italia da anni, aveva portato con sè un martello, un coltello e un cacciavite, con il pericolo di atti di autolesionismo oltre che di aggressione a chi gli stava vicino, considerando lo stato psicofisico oltremodo alterato.
I parenti conviventi, allarmati dalla rabbia del congiunto, si sono messi in disparte dopo aver inutilmente cercato di convincerlo a desistere. Il 40enne avrebbe offeso e insultato a ripetizione tanto i militari che gli operatori sanitari del Suem giunti a supporto, nessuno dei quali era riuscito ad accedere nella stanza da letto, fino a quando lo stesso nel maldestro tentativo di sottrarsi alla cattura è stato immobilizzato grazie all’utilizzo di un dispositivo a scarica elettrica, un taser di recente entrato in dotazione alle forze dell’ordine.
Nella fase di cattura il cittadino marocchino ha perso l’equilibrio ed è caduto sul pavimento, riportando ferite lievi. Un taglio ad una mano, giudicato guaribile in tre giorni dopo le cure ricevute nel primo pomeriggio al pronto soccorso del San Bortolo. Lo stesso ospedale dove l’uomo – le sue iniziali sono M.B. M. – si trova ricoverato da ieri, seguito da vicino dal letto del reparto psichiatria: alle sue dimissioni lo attenderà la doppia denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e minaccia aggravata.