Grotta dei Fontana o Buso delle Anguane di Chiampo
Lungo il versante collinare che da Nogarole Vicentino scende a Chiampo si aprono gli ingressi della Grotta dei Fontana, meglio nota come il Buso delle Anguane di Chiampo. Con i suoi 226 metri di sviluppo spaziale rappresenta una delle cavità più grandi della vallata del Chiampo, oltre che una delle più facilmente accessibili come testimoniano gli atti vandalici che nel corso degli anni l’hanno purtroppo deturpata. Nonostante ciò, nei punti più reconditi della grotta si osservano ancora le meraviglie prodotte dall’acqua in tempi lunghissimi, accompagnate dalle nutrite leggende delle anguane che un tempo vertevano attorno a molti antri.
La cavità si raggiunge facilmente da Chiampo salendo per la Contrada Zonati e quindi seguendo la strada che termina a Contrada Fontana. Poco lontano, nei pressi di un sentiero, si apre l’ingresso principale della grotta, la quale si sviluppa entro rocce calcaree.
Fin da subito si presenta un bivio: verso sinistra si raggiungono in breve gli altri due ingressi, di dimensioni più piccole rispetto al principale. Interessante notare la lama di roccia che taglia come la prua di una nave la galleria principale, le cui pareti sono marcate da solchi sub-orizzontali. Già qui si possono incontrare alcuni pipistrelli: è bene non infastidirli troppo con schiamazzi o puntando loro contro le torce. Punto dolente è l’osservare i numerosi rifiuti disseminati in questo tratto, che riporta la necessità di una maggior consapevolezza e cultura ambientale.
Proseguendo verso l’interno della grotta, si supera un breve tratto di galleria zigzagante (numerose le scritte umane e le concrezioni asportate) fino a giungere ad un tratto discendente. Da una parte si apre un ampio camino con una colata nivea dalla quale scorre un velo d’acqua, mentre si continua a destra scendendo in contrapposizione un breve tratto verticale.
Si giunge in questo modo al corso d’acqua sotterraneo che scorre all’interno della grotta e che uscirà per chi sa quale percorso all’esterno nella valle sottostante alla Contrada Fontana.
Vi è ora un bel tratto in cui si trova sia il ramo attivo, dove scorre l’acqua, che alcuni rami fossili situati ad una quota più alta. In alcuni punti la galleria è alta anche una decina di metri e presenta una caratteristica sezione a buco di serratura. Essa si è originata dall’alto e a mano a mano che l’acqua scorreva è stata erosa la parte bassa della galleria fino a determinare tre possibili passaggi a quote diverse.
Se si segue a ritroso il corso d’acqua ci si trova ad affrontare alcuni stretti passaggi fino a zone impercorribili. Stando più alti invece si seguono alcune gallerie asciutte ascendenti che conducono ad una piccola saletta originata da massi di crollo, più vicina alla superficie in quanto vi si trovano numerose radici penzolanti dal soffitto.
Seguendo lo stesso percorso a ritroso si ritorna all’ingresso per rivedere la luce del sole.
È importante avere cura dell’ambiente ipogeo come si ha cura degli altri ambienti: basti ricordare che vi è vita anche nelle grotte e che, in alcuni casi, la stessa acqua che vi scorre all’interno è la stessa che poi sgorga dalle fontane e che potremmo bere!