Esercito ucraino si ritira da Lysychansk. Putin: “Continuare l’offensiva”
La guerra in Ucraina entra nel suo 131esimo giorno ancora nel segno dei bombardamenti russi. Le forze di Mosca avanzano ora sulla città di Seversk, nell’oblast di Donetsk, da due direzioni.
L’esercito ucraino ha annunciato il ritiro da Lysychansk, occupata ieri definitivamente dai russi, era l’ultima roccaforte di Kiev nell’oblast di Lugansk, nell’est del Paese, dopo settimane di duri combattimenti con le forze russe. Il presidente Volodymyr Zelensky nel suo tradizionale discorso serale ha voluto rassicurare il suo popolo annunciando che le truppe ucraine torneranno a Lysychansk grazie alla tattica e alla fornitura di armi moderne. “Proteggiamo la vita dei soldati e del nostro popolo. Ricostruiremo le mura e riconquisteremo la terra e questo vale anche per Lysychansk”, ha detto. Intanto però le perdite dell’esercito ucraino a Lysychansk sono state di 5.000, di cui più di 2.000 uccisi.
Il presidente russo Vladimir Putin, che oggi ha incontrato al Cremlino il ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha ordinato di continuare l’offensiva russa dopo la conquista della regione di Lugansk. “Le forze armate russe stanno continuando l’Operazione militare speciale dopo l’assunzione del controllo sull’area secessionista del Lugansk, costituitasi in Repubblica Popolare” ha rimarcato Shoigu, aggiungendo di ritenere l’operazione di presa del Lugansk conclusa ieri con la conquista della città di Lysychansk.
Il primo ministro ucraino, intanto, nel corso della conferenza di Lugano dedicata all’Ucraina dichiara: “Per la ricostruzione del Paese servono al momento 750 miliardi di dollari, la maggior parte di questi fondi vengano dagli asset russi congelati. Abbiamo creato una mappa digitale, aggiornata in tempo reale, sulla distruzione causata dall’invasione russa, a cui i partner avranno accesso”.