Taxi in sciopero per 48 ore: protesta contro il ddl Concorrenza
Niente passi indietro, nessuna possibilità che si arrivi a un accordo almeno per il momento. Con l’obiettivo che rimane lo stesso: lo stralcio dell’articolo 10 del ddl Concorrenza. Lo sciopero dei tassisti – cominciato questa mattina – prosegue almeno fino a domani. Quarantotto ore di stop programmato per dire no a “chi svende il lavoro e la funzione di servizio pubblico” che svolgono. Lo scrivono in una nota le associazioni di categoria, che vogliono dimostrare di non essere disponibili ad arretrare se il risultato non sarà raggiunto.
Quale risultato? Nel mirino c’è la deregolamentazione del settore. L’articolo 10 del ddl Concorrenza appunto, dove si stabilisce “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web, che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. In sostanza i tassisti manifestano contro “la promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”. Non tutti però hanno deciso di protestare. Alcuni non aderiscono allo sciopero dopo le aperture da parte del viceministro Teresa Bellanova. “Ha confermato la piena disponibilità a calendarizzare e avviare un confronto con tutte le parti sociali e a ridefinire l’intero impianto normativo entro sei mesi in modo condiviso”, dicono da Uiltrasporti.
Per ora comunque la situazione sembra sotto controllo. A Roma, dove si concentra la manifestazione, la società Aeroporti ha messo a disposizione personale per informare i viaggiatori sui mezzi alternativi da utilizzare per raggiungere gli scali. Diversi avvisi sono apparsi anche sui monitor di servizio. Mentre polizia, carabinieri e guardia di finanza osservano l’evolversi dello sciopero. Che comunque andrà avanti, come detto, almeno fino a domani. Almeno fin quando tassisti e governo non troveranno un punto d’incontro.