Contro la carenza di medici la Regione finanzia borse di studio per 90 specializzandi
Sono 90 i contratti di specializzazione medica aggiuntivi finanziati con 9.173.000 euro, per l’anno accademico 2021-2022 dalla Regione Veneto. Il provvedimento è stato approvato dalla giunta regionale, su proposta di Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali.
Si tratta di borse di studio, distribuite tra le varie scuole di specialità delle università di Padova (50) e Verona (40), che vanno ad accrescere quelle che saranno assegnate in area sanitaria dal MUR (Ministero dell’università e della ricerca). L’operazione è sostenuta con un finanziamento del Fondo Sanitario Regionale che comprende anche le spese per gli anni successivi al primo dei contratti in essere dagli anni accademici scorsi.
Luca Zaia, presente della Regione Veneto, ha espresso la sua massima soddisfazione per una delibera che “anche quest’anno conferma l’impegno in questo ambito. Si dice sempre che è non è il momento delle parole ma quello di agire, soprattutto quando si parla di salute per i cittadini. Questo finanziamento dimostra l’attenzione e la determinazione che la Regione ha verso il problema della carenza di medici ma soprattutto è la riprova che mettiamo in campo ogni possibilità di intervento e di risorsa per fornire ai cittadini la migliore sanità”.
“Con questo provvedimento viene confermato l’impegno costante e determinato a fronteggiare la carenza di medici – sottolinea Manuela Lanzarin -. La formazione dei giovani camici bianchi è finanziata nei due atenei veneti in modo da garantire il più possibile l’accesso alle specialità per le quali, presso il sistema sanitario regionale, è individuato il più significativo fabbisogno di professionisti e, contemporaneamente, favorendo la permanenza di questi ultimi nelle aziende sanitarie e ospedaliere del Veneto”.
“Come già dimostrato negli ultimi anni, in cui è stato formato un numero considerevole di medici, scegliamo la via di un vero investimento nel futuro della nostra sanità senza limitarci alla soluzione delle necessità contingenti o a scelte che non vanno oltre le risposte immediate ma dai risvolti temporanei – sottolinea l’assessore alla Sanità -. Abbiamo la consapevolezza che il mantenimento degli organici nelle nostre strutture è un onere a cui adempiere dando le migliori risposte possibili ai cittadini. Con questo provvedimento guardiamo oltre il presente, dimostrando senso responsabilità e attenzione verso le esigenze assistenziali del nostro sistema”.