Sabato l’addio ad Alberto Bressan: era caduto correndo mentre si stava allenando in vacanza
La famiglia Bressan ha comunicato il momento di collettivo e commosso del caro Alberto, il vicentino di 53 anni mancato improvvisamente l’altra mattina mentre si trovava in vacanza sull’isola di Pellestrina, in circostanze tanto sfortunate quanto dolorose. Secondo quanto ricostruito nei giorni scorsi, l’agente di assicurazione che viveva con moglie e i due figli a Longara nel capoluogo berico è stato vittima di una caduta mentre si stava allenando nell’isola, tra i sentieri interni.
Sarebbe inciampato, per un piede messo in fallo oppure a causa di un malessere che gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio, andando a sbattere la testa su una pietra con violenza e con conseguenza irreparabili.
A nulla sono valsi i soccorsi chiamati in regime di massima emergenza. Alberto Bressan, uomo generoso per tradizioni familiare e definito da più parti come un grande sportivo ed eclettico atleta che praticava più discipline, ha concluso tristemente in Laguna la sua ultima corsa, lasciando nel lutto i familiari e i tanti amici di Vicenza. E anche di Arzignano, dove si svolgeva parte del suo lavoro di assicuratore. Nel capoluogo riposerà nel Cimitero Maggiore dopo la cerimonia funebre programmata per sabato 9 luglio, con inizio alle 9.30 nel parco della Scuola materna di Longara, un luogo a cui era molto affezionato. Domani sera, nello stesso luogo, sarà recitato il rosario di preghiera alle 19.
Ad accompagnarlo, oltre alla moglie Roberta e ai figli Matteo e Giorgia di 23 e 19 anni, ci sarà anche il padre Sante, personalità di spicco della politica amministrativa vicentina e veneta insieme alla madre Lina. Per l’appuntamento del commiato, si invitano i presenti a devolvere un’offerta alla Scuola materna o all’associazione “Insieme per Sarajevo” a cui la famiglia sono molto legate, in luogo di omaggi floreali. Nell’epigrafe dedicata al difficile ma necessario annuncio della morte del proprio caro, accanto a una bella immagine di Alberto, vengono citati dei versi della canzone dei Nomadi “Io vagabondo”.
A centinaia i messaggi di condivisione sul web e sui social, ricordando una persona che ha lasciato un ricordo indelebile tra conoscenti e amici, con tanti appassionati di triathlon come lui a elogiarne la tenacia e la costanza.