Omicidio Serena Mollicone: tutti assolti gli imputati. Dopo 21 anni non c’è un colpevole
A 21 anni di distanza non ha un nome l’assassino di Serena Mollicone. Tutti assolti dai giudici di Cassino i cinque imputati accusato della morte della 18enne di Arce, scomparsa il 1°giugno 2001 e ritrovata cadavere due giorni dopo in località Fonte Cupa.
Nel processo erano imputati: Marco Mottola, il padre Franco, ex comandante della caserma di Arce e la moglie Anna Maria. Tutti accusati di omicidio. Oltre loro sono stati assolti anche Vincenzo Quatrale, all’epoca vice maresciallo e accusato di concorso esterno in omicidio, e l’appuntato dei carabinieri Francesco Suprano a cui era contestato il favoreggiamento.”Oggi è uscita fuori la verità, lo abbiamo sempre detto che eravamo innocenti”. Questo il commento di Franco e Marco Mottola, subito dopo l’assoluzione.
In aula dopo la sentenza si è sentito gridare “vergogna, assassini”, seguito da momenti di forte tensione sia nell’aula che all’esterno del palazzo di giustizia, con un tentativo di aggressione nei confronti di alcuni imputati.
La procura di Cassino: “Non potevamo fare di più”. Nonostante i tanti indizi, “questa Procura prende atto della decisione che la Corte di Assise nella sua libertà di determinazione ha scelto. E’ stato offerto tutto il materiale probatorio che in questi anni tra tante difficoltà è stato raccolto. La Procura di Cassino non poteva fare di più”. Lo afferma l’ufficio giudiziario, annunciando che farà ricorso in appello. “E’ una meschinità ma non ci fermiamo, la verità è ben altra”, ha detto lo zio di Serena, Antonio Mollicone.
Maria Tuzi: “una sentenza incommentabile”. Tanta la rabbia e l’incredulità nelle parole della figlia di Santino Tuzi, il brigadiere di Arce morto suicida nel 2008, dopo aver svelato ai pm di aver visto Serena Mollicone entrare in caserma il giorno della sua scomparsa. La donna non ha mai smesso di cercare la verità sulla morte del padre e si è a lungo battuta per riabilitarne l’immagine: “Ok mio padre si è suicidato, ma Serena come è morta? Questa non è giustizia!”