Tragedia aerea: un cargo si schianta in Grecia
Tragedia aerea in Grecia. Nessuna delle 8 persone che erano a bordo del cargo Antonov, partito dalla Serbia e precipitato nel nord della penisola ellenica, è sopravvissuta all’incidente. Il ministro della Difesa serbo, Nebojsa Stefanovic, rende noto che il velivolo (di proprietà della compagnia ucraina Meridian Ltd), trasportava 11,5 tonnellate di materiale militare serbo destinato al ministero della Difesa del Bangladesh. L’aereo, decollato da Nis alle 20:40 di sabato 16 luglio, aveva come destinazione finale Dacca con scalo tecnico ad Amman, in Giordania.
Tutte ucraine le vittime. La compagnia aerea di Kiev Meridian ha confermato che le persone morte nel disastro sono tutte ucraine. Adesso, esperti dell’esercito e della Commissione greca per l’energia atomica sono attesi sul luogo dello schianto; utilizzeranno un drone per avvicinarsi al relitto del cargo. Obiettivo delle autorità: valutare la tossicità dell’aria dopo l’impatto.
La dinamica della tragedia secondo i testimoni. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni oculari, il velivolo sarebbe andato in fiamme in seguito allo schianto e, successivamente, si sarebbero verificate delle esplosioni. Intanto, due vigili del fuoco sono stati trasferiti in ospedale con difficoltà respiratorie a causa dei fumi tossici inalati dopo aver cercato di domare le fiamme. A chi vive entro un raggio di 2 chilometri dall’area coinvolta dall’incidente è stato chiesto di restare a casa e di indossare le mascherine.
Le ultime fasi del volo. Il pilota dell’aereo è riuscito ad avvisare le autorità di un’avaria rilevata a uno dei motori; in un secondo momento è stato autorizzato ad atterrare scegliendo due aeroporti: Salonicco o Kavala. Il pilota ha optato per Kavala, che era il più vicino, dicendo di dover effettuare un atterraggio di emergenza. Successivamente, le comunicazioni sono saltate e l’Antonov si è schiantato a circa 40 chilometri a ovest dello stesso aeroporto di Kavala.