West Nile, un anziano morto a Piove di Sacco a causa del virus. Avviato il sistema di sorveglianza regionale
Sarà effettuata domani l’autopsia sulla salma dell’anziano padovano di 83 anni morto nei giorni scorsi mentre era ricoverato nel reparto di Geriatria dell’ospedale di Piove di Sacco con una diagnosi di encefalite, forma neuroinvasiva molto aggressiva, e risultato positivo per il virus West Nile.
Come riporta l’Ansa, sono stati cinque morti per questo virus nel 2020, nessuno nel 2021, per quella che viene chiamata “Febbre del Nilo“, un’infezione che si sviluppa tra gli uccelli e le zanzare comuni. In settimana l’Istituto Superiore di Sanità aveva segnalato i primi casi di contagio: un 73enne nel padovano, e un 75enne di Modena. L’83enne di Piove di Sacco sarebbe quindi il terzo caso di contagio.
La West Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex. E’ pericolosa soprattutto per gli anziani o i pazienti debilitati da altre patologie; quasi mai per i soggetti giovani o in salute, nei quali spesso il virus si presenta come asintomatico.
Il virus si mantiene nell’ambiente attraverso il continuo passaggio fra le zanzare e gli uccelli selvatici, nei quali può provocare anche una significativa mortalità, e occasionalmente può essere trasmesso a diversi animali e all’uom. Nell’uomo la West Nile Disease è molto spesso asintomatica (in oltre l’80% dei casi) o si manifesta con sintomi lievi aspecifici; in casi rari (meno dell’1%), soprattutto in persone anziane o con deficit immunitario, si possono presentare forme più gravi con sintomi di tipo neurologico (encefalite o meningoencefalite).
La Direzione Prevenzione della Regione Veneto ha comunicato che “come ogni anno, è stato dato avvio dalla primavera a tutte le misure di sorveglianza previste per le malattie trasmesse da vettori quali la West Nile. Sono attivi tutti i piani delle Aziende Ulss concordati con i Comuni. E’ comunque sempre necessario proteggersi dalle punture di zanzare con le modalità indicate nel Bollettino di Sorveglianza delle Arbovirosi, il primo dei quali, per il 2022, è stato definito nella giornata di ieri e non contiene il decesso formalizzato oggi”.
Il primo bollettino emesso, pubblicato anche sul sito della Regione, indica la presenza di alcuni focolai di zanzare, già individuati nelle province di Vicenza, Venezia, Verona, Rovigo e Padova.
Al momento i casi confermati di Wn con forma neuroinvasiva sono 2 di cui un decesso e un caso di WNFever probabile. Inoltre sono stati riscontrati positivi al test anche due donatori attraverso lo screening che viene effettuato in tutto il territorio regionale a partire dal riscontro della prima positività nelle zanzare, avvenuto il 7 giugno scorso.
Le strutture sanitarie venete effettuano la verifica tramite esame del sangue in tutte le persone che presentano sintomi riconducibili alla West Nile e sui donatori di sangue su tutto il territorio, a partire dal riscontro della prima positività nelle zanzare, avvenuta il 7 giugno.
Per quel che riguarda il vicentino, le trappole posizionate nel territorio di Barbarano sono state catturate zanzare positive al West Nile. Rimane poi sempre alta, nei diversi pronto soccorso, l’attenzione per le encefaliti da zecche. Tre i vicentini finora rimasti vittima di questo virus: uno è stato infettato da una zecca che lo ha punto nella zona di Recoaro, il secondo nell’Asolano, il terzo nel Bellunese. Due di loro sono tuttora ricoverati all’ospedale di Vicenza, mentre il terzo, superata la fase più difficile, è stato dimesso.