“Nuove necessità per anziani e non autosufficenti”: graduatoria unica per eliminare le liste d’attesa
Il covid ha fatto emergere nuove emergenze legate ad anziani e non autosufficienti e oltre a questo la popolazione sta invecchiando rivelando necessità e problemi che ora richiedono azioni immediate.
La giunta della Regione Veneto annuncia un intervento nel triennio 2022-23-24 con lo stanziamento di quasi 150 milioni di euro, che andranno a migliorare l’accessibilità alle strutture e agirà sulle liste di attesa andando a ridurle con il meccanismo della graduatoria unica nelle residenze assistenziali.
Manuela Lanzarin, assessore regionale a Sanità e Sociale, annuncia una “Rivoluzione nel settore della non autosufficienza con l’unificazione dei due livelli assistenziali (con quota sanitaria unica da 52 euro) e 3mila impegnative in più”. “La Regione ha varato un Piano che prevede una nuova pianificazione, con incremento di 3000 impegnative di residenzialità nel triennio 2022/2024 valorizzando, in modo proporzionale, i territori meno dotati. La previsione è quella di rendere disponibili già nel secondo semestre dell’anno 1.000 impegnative, con un incremento di nuove 1.000 all’anno”, spiegano dalla Regione.
La programmazione verte a migliorare l’accessibilità alle strutture e agirà sulle liste di attesa andando a ridurle con il meccanismo della graduatoria unica. L’aggiornamento approvato dalla Giunta, prevede anche l’unificazione dei due livelli assistenziali in uno solo, con una quota sanitaria unica pari a 52 euro da introdursi dal primo luglio, con mantenimento delle Impegnative di residenzialità da 56 euro per quelle già attive.Tale azione prevede un impegno di 19.862.399 euro nel 2022, di 56.080.000 euro nel 2023 e di 72.434.000 nel 2024, per un totale di 148.376.000 euro nel triennio.
“Riprogrammare il fondo della non autosufficienza per venire incontro alle necessità della fascia più anziana e più debole della popolazione non è solo un aggiornamento legato ai cresciuti bisogni, ma un dovere morale per creare un nuovo patto, una presa in carico che sia a misura di cittadino. – spiega Lanzarin – L’emergenza Covid 19 ha modificato i reali bisogni, mettendo in luce nuove emergenze, da qui la necessità di rileggere l’offerta, rendendola più legata a quelle che sono le sopraggiunte necessità. L’invecchiamento della popolazione richiede una rilettura, tenendo conto delle cronicità che sono in crescita”. L’atto è stato trasmesso alla competente Commissione del Consiglio regionale per ottenere il previsto parere.
“Si tratta di un grande passo culturale, non solo “tecnico”. Una scelta che va nella direzione di far promuovere maggiore assistenza e cura della persona anziana, al passo con i tempi ed i bisogni che cambiano – fa notare l’Assessore – una scelta che nel contempo concorre a migliorare la gestione delle liste d’attesa, visto che si punta a superare le criticità determinate dal ridotto numero dei posti letto di secondo livello che al momento possono essere solo il 25% di quelli del primo livello, condizione che penalizzerebbe proprio le persone con maggior gravità”.
Non autosufficienza per anziani: graduatoria unica per eliminare le liste d’attesa. Dall’entrata in vigore del presente atto il sistema delle due sezioni verrà superato e cesseranno di avere effetto le due graduatorie, sia per l’accoglienza definitiva sia temporanea, vi saranno solo graduatorie uniche ordinate secondo i criteri di gravità. E’ garantito un periodo transitorio sino al 31 dicembre 2022 per permettere l’aggiustamento operativo dell’organizzazione e per non penalizzare i Centri Servizi.
Nella logica di migliorare la risposta sul territorio la pianificazione prevede un incremento di 3000 impegnative di residenzialità nel triennio 2022/2024 valorizzando, in modo proporzionale, i territori meno dotati. La previsione è quella di rendere disponibili già nel secondo semestre dell’anno 1.000 impegnative, con un incremento di 1.000 all’anno. La riforma in essere richiederà una necessaria rivisitazione degli standard assistenziali, attività che sarà svolta da un apposito gruppo di lavoro, è inoltre prevista la costituzione di un “Tavolo interistituzionale” su quegli ambiti di azione che necessitano di ulteriori livelli di approfondimento.