Elezioni, partita la campagna elettorale. Il futuro degli italiani tra promesse e propaganda
Con le dimissioni del premier Mario Draghi e lo scioglimento delle Camere l’Italia tornerà al voto il 25 settembre. E con l’ufficializzazione della data delle elezioni è cominciata anche la campagna elettorale. Che questa volta sarà condotta sotto l’ombrellone. Una campagna rovente, non tanto per le temperature altissime del periodo, quanto per la posta in palio. I partiti politici hanno già iniziato a sfidarsi a colpi di promesse e, come dice qualcuno (ndr. Luigi Di Maio), propaganda. Può essere il caso del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che, per accaparrare voti, punta dritto ai pensionati: “Mille euro per tutti”, ha detto.
Intanto i leader pensano a coalizioni o distanziamenti, visto come sono andate le cose nell’ultimo periodo. Il Partito Democratico frena sull’alleanza coi Cinquestelle e guarda con interesse all’agenda Draghi. Mentre il centrodestra spera di arrivare all’appuntamento decisivo compatto e vincente. E se dovesse vincere chi sarà il premier? Giorgia Meloni già ha fatto sapere di essere pronta e disponibile. Matteo Salvini invece non si sbilancia e parla di un premier che sarà deciso da “chi ha un voto in più”. Chi sarà non si sa.
Nomi e campagne elettorali a parte, la cosa più importante resta guardare agli interessi dell’Italia e degli italiani. Perché con le elezioni anticipate rischiano di saltare gli aiuti alle famiglie. Quali? Il bonus di 200 euro prima di tutto. Il costo del decreto Aiuti atteso nei primi giorni di agosto doveva avere un valore tra i 23 e i 25 miliardi. Ma ora rischia di diventare molto più piccolo, attestandosi a poco più di 3 miliardi. Non una buona notizia per chi puntava sugli aiuti, perché se le cose dovessero andare come sembra la platea dei riceventi sarà minore rispetto a quanto previsto. Finisce nel limbo anche il taglio dell’Iva sui beni di prima necessità, mentre si reputa che si debba fare il possibile per arrivare ai fondi del Pnrr. Spetterà ai partiti lavorare duramente e scegliere il futuro migliore per l’interesse pubblico.
Intanto il premier Mario Draghi ha convocato a palazzo Chigi per il 27 luglio alle ore 10:00, i leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. A quanto si apprende la convocazione è giunta telefonicamente. Draghi ha poi inviato un messaggio al presidente Sergio Mattarella che oggi compie 81 anni, ringraziandolo della fiducia accordata a lui e al suo Governo, lei Presidente ha scritto: “È sempre stato una garanzia di continuità, di stabilità, di rispetto della Costituzione”.