Cade e viene schiacciato da trattore in corsa. Salvo per miracolo: “Era una prassi voluta dal titolare”
Una “prassi” che serviva a risparmiare tempo evitando di fermare il grande mezzo agricolo. Queste sono le prime indicazioni emerse dopo l‘infortunio sul lavoro avvenuto lo scorso 11 luglio, e di cui si ha notizia solo oggi, in un’azienda agricola del basso vicentino con terreni a Borgo nel padovano. A farne le spese un giovane operatore di appena 18 anni residente a Noventa Vicentina. Il giovane era regolarmente assunto con un contratto a tempo determinato e, una volta incontrato i legali dello Studio 3A di Treviso, ha dichiarato che “il titolare non vuole fermarsi con il trattore, vuole che saliamo al volo”.
Il bracciante era impegnato nella raccolta delle patate che stava effettuando con altri colleghi sistemati tutti sopra il rimarchio del trattore agricolo condotto dallo stesso imprenditore. Finito di passare una fila, questi ha ordinato al diciottenne e ad un suo compagno di scendere per recuperare le patate cadute a terra, cosa che hanno fatto. Quando però i due operai hanno ultimato la mansione assegnata, il trattore era già partito per raccogliere i tuberi lungo un’altra fila. Risalendo in corsa il ragazzo è scivolato dalla scaletta cadendo malamente a terra, la ruota del rimorchio del mezzo agricolo gli è passata sopra, schiacciandolo, causandogli gravi conseguenze. Mentre era riverso sul terreno in preda a dolori lancinanti, il titolare lo avrebbe pure redarguito urlandogli con disprezzo: “In 25 anni non mi era mai capitata una cosa del genere, guarda cosa mi succede con te”.
Vista la gravità della situazione è partita la chiamata al 118, il lavoratore è stato successivamentetrasportato in ambulanza all’ospedale Madre Teresa di Calcutta di Monselice, dove è rimasto ricoverato fino al 15 luglio e dove gli hanno riscontrato un “politrauma ad elevata dinamica” con fratture multiple del bacino (frattura composta dell’ala sacrale di destra e frattura delle branche ileo-ischio pubiche di sinistra), contusione polmonare sinistra e pneumotorace post traumatico. Il ragazzo dovrà osservare un periodo di riposo assoluto a letto per tre settimane seguendo una rigida terapia farmacologica, e non solo antidolorifica, per poi sottoporsi a radiografie, esami e visite di controllo ortopediche e pneumologiche.
Una volta superata questa fase seguirà una lunga riabilitazione che si protrarrà per alcuni mesi, con il rischio di convivere con postumi invalidanti che, data la sua giovane età, gli impediranno in futuro si svolgere attività lavorative con eccessivo sforzo fisico. Lo studio legale che segue il giovane, dopo aver acquisito tutta la documentazione del caso, sta attendendo gli sviluppi sul fronte penale della vicenda perché, dinanzi a una prognosi di oltre 40 giorni, il datore di lavoro dovrà automaticamente rispondere anche di lesioni personali gravissime: la “lezione”, se non altro, sembra essere servita, adesso l’imprenditore agricolo prima di far salire i braccianti sul suo trattore fermerebbe la marcia. Ma il ravvedimento è arrivato, al solito, troppo tardi.