Bomba lasciata “in corte”, chiamati gli artificieri a Bertesina. Sarà fatta brillare in cava
I più tra i residenti di Bertesina a Vicenza non si erano minimamente accorti di nulla, ma quando ad un tratto sono apparse le prime pattuglie di polizia di Stato e poi gli artificieri si è capito quanto si trattasse di qualcosa di serio. Era effettivamente un ordigno, di origine bellica, l’oggetto trovato davanti all’ingresso di un complesso di abitazioni nella frazione del capoluogo berico, all’imbocco di una corte privata che funge da parcheggio per la famiglie della zona e per i clienti di fiducia alcune attività commerciali attigue.
La notizia di cronaca, riportata dal Giornale di Vicenza e verificata in Questura nei limiti del riserbo dovuto sulle indagini in corso, risale alla serata di domenica. Uno degli inquilini del complesso, incuriosito da un fagotto lasciato a un paio di metri dalla porta di casa, si è reso conto del pericolo e ha immediatamente chiesto aiuto alle forze dell’ordine. E’ toccato alle Volanti di Vicenza recarsi sul posto e visionare per primi l’oggetto misterioso, trovandosi di fronte a una bomba e avviando quindi i protocolli di sicurezza previsti.
In poche ore la porzione di ingresso esterno in strada Bertesina è stata transennata, per pochi metri quadrati viste le dimensioni contenute dell’ipotetico ordigno, su ordine della Procura di Vicenza subito informata del ritrovamento. Poi, il giorno dopo, è stata rimossa con la dovuta cautela dal nucleo artificieri del Genio Militare sul posto, trasportandola infine nella cava di Alonte, il “cimitero” delle bombe risalenti ai conflitti bellici, di derivazione al momento ignota. Solo il parere di esperti potrà dargli un “nome” certo.
Si tratterebbe di granata di fabbricazione bellica risalente alla Seconda Guerra Mondiale, di una trentina di centimetri di lunghezza. In caso di esplosione avrebbe causato danni tutto sommato contenuti, ma in mano inesperte avrebbe potuto uccidere qualcuno. Impossibile, ovviamente, che la piccola bomba possa essere spuntata dal nulla: l’unica certezza risiede proprio nella responsabilità da parte di qualcuno che ha voluto “disfarsene” lasciandola in un luogo qualsiasi o, come si teme, un segnale di avvertimento esplicito nei confronti di qualcuno tra i residenti. Con modalità tipiche della criminalità organizzata, una ipotesi che se confermata aprirebbe scenari preoccupanti.
Questa è la pista intrapresa sin dalle prime ore dagli inquirenti, che dopo il sopralluogo sul posto sono impegnati ad interrogare chi, a Bertesina e dintorni, possa saperne qualcosa. Oltre che visionare eventuali filmati di videosorveglianza disponibili in una zona frequentata vista la presenza di una tabaccheria e di un ristorante. Nel frattempo, almeno, la granata è stata resa inoffensiva.