Individuati due finti “benefattori”. Carpivano con l’inganno fondi per disabili e bambini poveri
Si spacciavano per finti benefattori, volontari che attraverso uno stratagemma miravano a impietosire chi si incontra va per strada, facendogli credere di dare del denaro a favore di persone non udenti e affette da disabilità fisica, e per l’apertura di un centro di assistenza per bambini poveri. Sceglievano posti affollati in pieno giorno, come il punto ristoro locale di Mc Donald’s, per distribuire volantini e convincere i clienti a elargire soldi per una buona causa, che in realtà secondo la polizia di Stato bassanese era rappresentata dalle proprie tasche.
L’episodio risale alle 13.40 dell’altro ieri, martedì 2 agosto. Una volta raggiunti e perquisiti sono stati così denunciati in stato di libertà due giovani cittadini stranieri, entrambi di 26 anni e di nazionalità rumena. Un uomo e una donna che viaggiavano a bordo di un’Audi A4 station wagon riportante targa straniera. Alla vista delle forze dell’ordine impegnate in un servizio di controllo di territorio, la stessa auto aveva cambiato direzione “di scatto” destando ovviamente sospetto da parte dell’equipaggio, fino a quando dal finestrino del passeggero sono “volate” all’esterno delle carte.
Una volta fermati e identificati i due all’altezza di un distributore di benzaina, gli agenti di polizia hanno intuito quindi la natura del malaffare in corso, in pieno giorno, ritrovando una cartellina di colore blu colma di fogli stampati identici a quelli gettati poco prima dalla giovane donna, risultata senza fissa dimora al pari del suo compagno di (dis)avventura. Si trattava di moduli da compilare, chiaramente artefatti e senza alcuna valenza, utilizzati per convincere chiunque incontrassero ad elargire un contributo benefico a favore di persone con disabilità. Il tutto, senza averne alcun titolo e ovviamente senza farsi alcuno scrupolo della generosità altrui, riportando anche dei loghi di associazioni di solidarietà italiane e tedesche.
I due, già rimessi a piede libero e quindi con la necessità di informare i cittadini di questa dinamica tanto truffaldina quanto indecorosa, sono stati denunciati ieri per i reati multipli di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi, ovvero di brevetti,
modelli e disegni in concorso, secondo la formula delle procedure. Una volta identificati, è emerso che di trattava in entrambi in casi di persone pregiudicate, anche in seguito ad episodi di truffa simili a quello d’attualità.