Elezioni, Renzi: “lascio guida Pd dopo nuovo governo”. Ma è scontro nel partito
Reduce dalla netta sconfitta alle elezioni politiche Matteo Renzi parla al Nazareno e annuncia che lascerà la guida del Pd precisando però che resterà in carica fino alla composizione delle Camere e alla nascita del nuovo governo. Il segretario dem poi avverte: “Saremo all’opposizione, il Pd non sarà mai il partito-stampella di un governo di forze anti-sistema”. E ancora: “Da Di Maio e Salvini ci dividono tre elementi chiavi: il loro anti-europeismo, la loro anti-politica e l’odio verbale che hanno avuto contro i militanti democratici”, quindi, “nessun inciucio, il vostro governo lo farete senza di noi”. Renzi rivendica i successi del governo di centrosinistra e pone paletti sul futuro: “il prossimo segretario deve essere scelto con le primarie”.
Dunque dimissioni si, ma congelate. Un passo indietro che genera malcontento nel partito, espresso subito dal capogruppo dem al Senato Luigi Zanda: ” Serve solo a prendere ancora tempo. Non si danno le dimissioni con le manovre”. Gli fa eco Anna Finocchiaro: “Le dimissioni si danno, non si annunciano”. E mentre Gianni Cuperlo chiede l’immediata convocazione della direzione dal fronte renziano intervengono Anna Ascani e Michele Anzaldi: “Vogliono l’inciucio”. Dal fronte opposto, scende in campo Andrea Orlando, ministro della giustizia ancora in carica, che dice no ad un “partito nel bunker”. Interviene Il presidente del Pd Matteo Orfini che precisa: “Le dimissioni sono verissime, lunedì la direzione”.