Botte ai poliziotti e inni antisemiti nel Giorno della Memoria: indagati 20 ultras padovani (VIDEO)
Blitz della Polizia di Stato, questa mattina, nelle abitazioni di decine di tifosi biancoscudati del Calcio Padova, per i disordini avvenuti prima della partita Vicenza-Padova del 27 gennaio scorso. Le indagini, condotte dalla Digos di Vicenza, in queste settimane hanno permesso di identificare i tifosi che in quell’occasione avevano lanciato petardi e picchiato poliziotti, tentando di raggiungere un gruppo di ultras biancorossi, entrando allo stadio Menti. Nell’occasione, proprio nel Giorno della Memoria, da parte dei biancoscudati erano partiti cori ed era stato esposto uno striscione con scritte antisemite.
Le perquisizioni, svolte da agenti della polizia di Vicenza e Padova su disposizione della procura vicentina, hanno portato ad indagare 16 persone, che si aggiungono ad altri tre e ad una già segnalata il giorno della partita. Tra i venti indagati, tutti padovani, c’è anche un istruttore di arti marziali. Quattro sono residenti a Padova, tre a Camposampiero, due a Mestrino, due a Ponte San Nicolò, due a Vigonza, uno a Saonara, uno a Rubano, uno a Maserà di Padova, uno a Limena, uno a Vigonza ed uno ad Albignasego. Per tutti il questore di Vicenza Giuseppe Petronzi ha avviato le procedure per l’applicazione del Daspo (divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive). Agli ultras padovani vengono contestati più reati: lesioni personali aggravate, travisamento in occasione di manifestazione sportiva, possesso di oggetti atti a offendere, lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazione sportiva, violenza-resistenza a pubblico ufficiale aggravata, manifestazioni esteriori del disciolto partito fascista.
Quel giorno al Menti c’erano oltre undicimila spettatori, di cui circa 1500 ultras padovani. Nell’afflusso al settore ospiti, strettamente controllati da un cordone di polizia e carabinieri, ad un tratto un gruppo di circa 150 biancoscudati aveva iniziato a lanciare petardi dagli autobus. Poi erano scesi, intenzionati ad aggredire dei tifosi biancorossi nell’area esterna: la polizia li aveva fermati con una “carica di alleggerimento” e spinti a entrare nella curva, ma quattro poliziotti erano rimasti feriti.
Su delega della autorità giudiziaria, sono stati ispezionati e sequestrati i telefoni cellulari ed i supporti informatici (i-pad, computer) degli indagati, per ricercare documenti ed immagini di possibile valenza discriminatoria o di incitamento all’odio per motivi etnici, razziali, nazionali o religiosi. Sono stati infine rinvenuti e sequestrati diversi capi di abbigliamento utilizzati per il travisamento al momento della commissione dei reati, una bandiera nazista (rossa con svastica nera al centro), una biografia di Eric Priebke, un coltello a serramanico, una mazza da baseball, un manganello telescopico, un tirapugni, due confezioni di artifici pirotecnici e tre fumogeni da stadio.