Gaza, accordo raggiunto per il cessate il fuoco. Ma si continua a bombardare
Sulla striscia di Gaza si continua a combattere anche se ieri (domenica 7 agosto) alle 22.30 ora italiana è scattato il cessate il fuoco dopo l’accordo raggiunto tra Israele e la Jihad islamica. La tanto attesa tregua è dunque arrivata con la notizia che è stata confermata da fonti di governo israeliane, le quali hanno precisato che “Se il cessate il fuoco sarà violato Israele si riserva il diritto di agire con la forza”. Di fatto quanto accaduto. Perché anche dopo l’inizio della tregua si è continuato a bombardare, con le sirene d’allarme che hanno risuonato nel sud di Israele.
La situazione comunque si è sbloccata al terzo giorno di guerra, confermando quanto trapelato nel corso del pomeriggio quando varie fonti egiziane e israeliane avevano iniziato a parlare di un cessate il fuoco. E in questo senso andavano anche le dichiarazioni attribuite al primo ministro israeliano Yair Lapid, secondo cui “gli obiettivi dell’operazione Breaking Dawn erano stati raggiunti”. Poi, parlando ai leader delle zone ebraiche intorno alla Striscia, aveva aggiunto che “non c’è alcun beneficio nel continuare l’operazione”.
Decisiva per raggiungere la tregua sembra essere stata la mediazione dell’Egitto per “il rilascio dei due prigionieri Bassem al-Saadi e Khalil Awawdeh”, col primo, leader della fazione nei Territori, che era stato arrestato da Israele in Cisgiordania nelle settimane scorse. Intanto a Gaza i morti sono arrivati ad almeno 40 e i feriti a oltre 300. In due attacchi separati nel centro di Gaza city e a nord est ci sono stati 8 morti e tra questi, secondo l’agenzia Maan, quattro bambini.