Candidati “big” in Veneto alle elezioni. Zaia: “Facciamo gola. La destra punti su diritti civili e cultura”
I candidati “big” che hanno scelto il Veneto per le prossime elezioni politiche secondo Luca Zaia testimoniano una cosa importante: “Facciamo gola, abbiamo restituito dignità e non c’è tavolo in cui non chiedano l’opinione del Veneto”.
Lo ha detto il presidente della Regione nel suo appuntamento con la stampa post-Ferragosto, durante il quale ha anche spiegato, affiancato dall’assessore al bilancio e patrimonio Francesco Calzavara, dei tanti soldi spesi per il covid che hanno sconquassato il bilancio delle Regioni e della campagna shock che il Veneto vuole realizzare per scongiurare le stragi di giovani sulle strade.
Un miliardo e mezzo le spese per il Covid: “Preoccupati per l’autunno e per il rialzo di prezzi e costi”
Un miliardo e mezzo di euro, spesi dal Veneto per l’emergenza Covid e “che dovranno essere riconosciuti anche da Roma perché la pandemia ci ha massacrato i bilanci e io e i miei colleghi abbiamo la necessità che a livello nazionale ci sia riconosciuta questa necessità”. Zaia, durante il punto stampa ha sottolineato anche che, nonostante gli strascichi economici e contagi e ricoveri ancora in corso, “il Covid non è più il virus del 2020, la peggiore ondata è stata quella di dicembre 2020, oggi i numeri sono assolutamente abbordabili, con un virus che si sta endemizzando”.
Il tema del disavanzo delle spese sanitarie viene ancora una volta trattato spiegando l’approvazione del bilancio regionale, Un bilancio, che il governatore ha definito “attento alle esigenze dei cittadini e ancora una volta tax-free”. “Abbiamo approvato oggi un bilancio rigoroso – ha spiegato Zaia – attento ai bisogni dei cittadini su tutti i temi, dalla sanità e sociale all’ambiente, e ancora una volta, la tredicesima, tax free. Un bilancio da 17 miliardi di euro, nel quale abbiamo previsto un’ulteriore limatura alla spesa politica pari al 15% e dove confermiamo le partite più importanti in questa non facile fase post Covid. Siamo preoccupati per l’autunno. Dobbiamo fare i conti con una difficile congiuntura economica data dal rincaro energetico e dei prezzi, con la guerra che sta pesando e con il limbo governativo”.
Le prossime elezioni politiche
Fanno riflettere le candidature degli avversari della Lega in Veneto, con Enrico Letta, leader nazionale del Pd, in prima persona e Andrea Crisanti (candidato Pd nel collegio Europa) che nella gestione sanitaria della pandemia da Covid-19 è passato dall’essere il braccio destro di Zaia ad un feroce critico.
Non ci sarà nessuna lista di Luca Zaia, il cui seguito supera nettamente quello del leader Matteo Salvini, a dare appoggio e fare da traino al Carroccio in Veneto. “Ma io sono un militante e faccio il mio dovere – spiega il governatore – Sono stato votato anche da chi non mi stima. Io ci sono in questa campagna”.
Zaia crede ancora in questa Lega, cambiata nel tempo e destinata a cambiare ancora. E per le prossime elezioni non ha dubbi: “Politicamente la vedo bene per il Veneto, da mezzadria romana siamo passati a fare gola. Non c’è un tavolo a livello nazionale in cui non si senta l’opinione del Veneto. Capisco che il Veneto faccia gola, ma noi restiamo qui. Abbiamo portato la regione ad avere dignità e rispetto”.
Anche la Lega che ha in mente lui presta attenzione ai diritti civili: “Il centro destra di 30 anni fa non è quello di oggi e non è quello che sarà tra altro 30 anni. Una visione progressista per il centro destra è in linea con i tempi, i giovani sono già usciti dalle gabbie ideologiche. Come avevo detto tempo fa, la patologia non è l’omosessualità, ma l’omofobia. Il tema delle sessualità non è politico, appartiene alle nostre coscienze”.
Campagna shock contro le stragi di giovani sulle strade: “Il 46% muore in auto”
Una campagna shock di sensibilizzazione contro le morti di giovani in strada è uno degli obiettivi della Regione, con i suoi vertici che stanno pensando a messaggi forti sui social media per innescare il dibattito e la presa di coscienza tra i giovani.
L’ultima notizia è l’incidente accaduto Godega di Sant’Urbano, cittadina nel trevigiano dove risiede lo stesso Zaia, nel quale hanno perso la vita quattro giovanissimi nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Per evitare quanto possibile il ripetersi di fatti così gravi e ancora morti tra giovanissimi, la volontà di colpire i ragazzi per farli riflettere e renderli consapevoli dei rischi che corrono.
“L’ho fatto oltre 20 anni fa da presidente di Provincia, con buoni risultati, entrando anche nelle scuole fin dalle elementari: oggi è necessario aiutare i nostri ragazzi a prendere coscienza delle loro responsabilità sulle strade – è la riflessione del presidente del Veneto – Abbiamo una grande mortalità tra i giovani, con le fuoriuscite stradali in solitaria che rappresentano il 46% degli incidenti. Non possiamo pensare che questa sia la normalità. Discoteche, associazioni di categoria, media: ognuno di noi deve fare la propria parte per sensibilizzare sul problema”.