Domani l’ultimo saluto al giornalista Renato Angonese. Nel suo ultimo libro il racconto della malattia
Si terranno domani, 23 agosto, alle ore 15 nella chiesa arcipretale di Caltrano i funerali di Renato Angonese, maestro in pensione, scrittore, appassionato di sport, storia e tradizioni locali e giornalista. Aveva 71 anni e da tempo era malato.
Per diversi anni è stato anche il radiocronista per le dirette delle partite di hockey su ghiaccio per l’emittente Radio Asiago e ha collaborato anche con il quindicnale Il Giornale dell’Altopiano ed è stato corrispondente sportivo anche per il quotidiano L’Alto Adige.
A ricordare la sua figura è stato anche il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza: “Renato Angonese, nostro paziente del reparto di Nefrologia, ha voluto donare, con parte del ricavato della vendita di questo libro, fondi destinati alle attività sanitarie dei nostri ospedali”. “A lui – sottolinea ancora Bramezza – va il nostro sentito ringraziamento per il Dono di queste parole scritte, per la testimonianza di vita nei luoghi raccontati,per quanto ha anche tangibilmente voluto donare alla Sua e nostra comunità.
A lui dedica questo ricordo lo scrittore di Chiuppano Maurizio Boschiero: “In questi giorni arsi di agosto, carichi di sole e di sofferenza, il mio pensiero è stato sempre lì con te Renato. Lì con le tue pene, le tue speranze, con le tue forze ormai consumate, con i tuoi pensieri. Ora che è tutto finito, non hai più paura, non hai più dolore e la speranza è volata via. Ma vorrei essere ancora per un attimo in quel bar, dove siamo stati tante volte, per un altro caffè e per parlare ancora dei nostri progetti, dei libri che avevamo in mente, della nostra passione per la terra e le storie, per… stare con te e solamente ascoltarti. Non importa, capisco, il cielo ti ha chiamato e regalato a quella Madre a cui ti affidavi nelle preghiere. Ora sono lo stesso con te, sono una goccia del sudore freddo che ti ha imperlato la fronte, sono il pensiero fisso di quando mi dicevi scrivi, sono un fiore che crescerà per esserti vicino, sono in quella frase sull’amicizia che mi hai dedicato sulla copertina del tuo ultimo libro. Sarai nel gusto amaro dei caffè senza di te. Sarai con me nelle parole che scriverò pensandoti ancora. Finché sarà sera anche per me. Ti ringrazio di tutto, di essere stato il maestro di mio figlio nella scuola, di essere stato mio maestro nei miei libri. Ci vedremo lo so, almeno in sogno. Come mi avevi promesso indicandomi le stelle che in queste notti ci hanno fatto compagnia. Buon viaggio Renato. Buon viaggio Maestro. Maurizio Boschiero”.