Gli ibis eremita in volo sui cieli del vicentino. Quest’anno niente atterraggio all’aeroporto di Thiene
Hanno volato ieri anche sui cieli del vicentino, dopo essere partiti dall’Alto Adige, e ora si stanno rifocillando all’Avioclub di Montagnana, in provincia di Padova. La terza tappa della migrazione di quest’anno degli Ibis Eremita, la quindicesima a guida umana per facilitare il ripopolamento di una specie in via di estinzione, si è conclusa ieri felicemente, anche se all’appello mancano alcuni Ibis e gli operatori del progetto europeo hanno chiesto aiuto anche ai cittadini per rintracciarli.
Negli anni scorsi lo stormo, con gli ultraleggeri a motore ad accompagnare la migrazione, faceva tappa all’aeroporto di Thiene, quest’anno l’arrivo dei 19 Ibis sani e salvi è invece avvenuto a Montagnana. Dopo aver percorso l’alta valle dell’Astico, hanno sorvolato Schio, Monte di Malo, Cornedo, Trissino, Arzignano, Montorso, Zermeghedo e Montebello Vicentino per poi atterrare all’aviosuperficie di Ca’ Quinta a Sarego. Da qui poi il trasfetimento all’Avioclub di Montagnana.
25 gli Ibis Eremita che dovevano partire per questa terza tappa, ma ieri, sfortunatamente, sette esemplari non hanno voluto alzarsi il volo e sono stati quindi trasportati in auto fino a Sarego, accompagnati dalla madre adottiva Lisa.
A realizzare la migrazione sono anche quest’anno i ricercatori del progetto europeo “Life Northern Bald Ibis” e i colleghi austriaci del Waldrappteam, un’organizzazione no profit che si occupa della loro tutela. In passato l’Ibis Eremita era piuttosto diffuso lungo le aree rocciose e le scogliere dell’Europa meridionale, Medio Oriente e Nordafrica. Poi, dai primi del ‘900, a causa del bracconaggio ma anche dell’utilizzo di prodotti chimici in agricoltura e dell’antropizzazione, gli esemplari si sono drasticamente ridotti e la specie sta rischiando l’estinzione. Questo ha originato il progetto europeo per il ripopolamento che prevede anche l’aiuto nella migrazione per lo svernamento in Italia.
La partenza di tutti e
Due giorni fa, il 25 agosto, l’organizzazione aveva poi annunciato la scomparsa di quattro esemplari: gli uccelli non avevano passato la notte precedente nella loro voliera ma su alberi e tetti delle case circostanti. La maggior parte era poi tornata dalle madri adottive la mattina successiva, ma all’appello mancavano quattro esemplari. Essendo tutti tracciati, si era riusciti a risalire alla posizione di tre di loro, vicino al campo di Collepietra, mentre della quarta si erano perse le tracce nella Zillertal, nel Tirolo austriaco.
Ieri alle 9 la ripresa del volo da Collepietra, con un nuovo percorso: rinunciato alla tappa a San Zenone degli Ezzelini, il transito è avvenuto sopra il Lago di Calodonazzo e quindi via attraverso il vicentino. La destinazione finale doveva essere l’aeroporto vicino a Lugo di Romagna, ma la tappa si è conclusa in anticipo a Sarego, da qui poi sono stati trasferiti a Montagnana.
Includendo i 29 individui di quest’anno, ci sono un totale di 280 giovani Ibis Eremita che sono stati condotti nel luogo di svernamento in Toscana e lì rilasciati nell’ambito di 15 migrazioni. Attualmente si conta una popolazione di circa 200 uccelli e da molti anni questi animali selvatici si riproducono già autonomamente in tre aree di riproduzione, dove nella primavera del 2022 sono nati un totale di 40 giovani uccelli. I 29 ora in migrazione, allevati dai genitori adottivi, saranno integrati nella popolazione selvatica dopo il loro rilascio e potranno contribuire ad aumentare ancora di più le dimensioni della popolazione.
La migrazione guidata dall’uomo del 2022 è una di sei pianificate nell’ambito di un progetto europeo LIFE avviato quest’anno. Nel corso di sette anni, dieci partner provenienti da Austria, Germania, Italia e Svizzera, sotto la direzione dello zoo di Schönbrunn, intendono creare altre quattro colonie riproduttive e una popolazione europea indipendente di Ibis Eremita. Questo carismatico uccello migratore, in grave pericolo di estinzione, tornerà così a far parte permanente della fauna nativa europea, 400 anni dopo la sua estinzione.
La migrazione può essere seguita sulla pagina Facebook Bentornato Ibis.