Ucraina, iniziati i referendum farsa nei territori occupati dai russi. Sanchez: “non li riconosceremo”
Iniziati nei territori ucraini occupati dai russi i referendum farsa per l’annessione. Secondo il governatore ucraino in esilio di Lugansk Sergey Gaidai, “gli occupanti russi hanno organizzato gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al cosiddetto ‘referendum’. “Le forze armate di Mosca hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre”, date in cui appunto si tengono i referendum. Le regioni in cui si vota sono Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia.
In questo contesto di forte malcontento in Russia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky punta a far breccia sulla popolazione russa in disaccordo con Putin e lancia un appello chiedendo a tutti di protestare contro la mobilitazione o fuggire dal Paese, come del resto successo in queste ore nonostante la minaccia del Cremlino di precettare i manifestanti e di spedirli al fronte: “per gli uomini in Russia, è una scelta: morire o vivere, diventare uno storpio o preservare la salute – ha dichiarato -. Per le donne in Russia, la scelta è quella di perdere per sempre mariti, figli, nipoti, o comunque cercare di proteggerli dalla morte, dalla guerra. Sono 55mila i soldati russi morti in questa guerra in sei mesi. Decine di migliaia di feriti, mutilati. Ne volete di più? No? Quindi protestate, combattete, fuggite!”, ha dichiarato Zelensky .
Putin starebbe dando ordini ai generali direttamente sul campo. Secondo la Cnn, che cita due fonti anonime legate alle intelligence occidentali, il presidente russo sta fornendo ordini tattici direttamente sul campo ai generali in Ucraina, “una strategia inusuale” per forze armate moderne, che potrebbe indicare “una struttura di comando disfunzionale”. Intercettazioni dei servizi occidentali hanno infatti portato alla luce litigi tra gli ufficiali russi che si lamentavano con amici e parenti degli ordini che arrivavano da Mosca.
La Spagna non riconoscerà i risultati dei referendum. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ha ribadito: “la Spagna condanna con fermezza i referendum organizzati per annettere i territori occupati, che rappresentano una chiara violazione delle norme internazionali: il loro esito non sarà mai riconosciuto”. Sanchez ha quindi chiesto alla comunità internazionale di rimanere unita a difesa dell’Ucraina e dei valori sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite.
Nel frattempo gli Usa hanno fatto sapere di aver avvertito più volte la Russa ‘privatamente’ delle conseguenze in caso di uso di armi nucleari. Il “Washington Post”, parla comunque di una posizione vaga dell’amministrazione Biden su queste ‘possibili conseguenze’, ma ex funzionari e ufficiali in congedo hanno dichiarato ai media che gli Usa potrebbero reagire all’impiego di armi nucleari tattiche, attaccando obiettivi russi come la Crimea o la Flotta del Mar Nero.