Ucraina, Medvedev: “Uso armi nucleari se necessario”. Nord Stream, fughe di gas
Nessun bluff. Mosca fa sul serio. L’ennesimo avvertimento arriva ancora una volta da Dmitry Medvedev nel 216esimo giorno della guerra in Ucraina. La Russia ”ha il diritto di usare l’arma nucleare se lo riterrà necessario” ha dichiarato l’ex presidente e primo ministro russo, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia.
E mentre il Cremlino fronteggia crescenti proteste contro la mobilitazione militare il ministero della Difesa britannico annuncia che il presidente Vladimir Putin dovrebbe rivolgersi ad entrambe le Camere del Parlamento russo venerdì 30 settembre e potrebbe usare il discorso per annunciare formalmente l’adesione dei territori russi occupati dell’Ucraina alla Russia. Referendum riconosciuti validi da Mosca “poiché – affermano le autorità russe citate dalla Tass – l’affluenza alle urne ha superato il 50%”.
Intanto è allarme sui gasdotti Nord Stream 1 e 2. Secondo Berlino le perdite di gas dalle condutture russe denunciate negli ultimi giorni dalle autorità marittime di Svezia e Danimarca potrebbero non essere “coincidenze”. Anzi potrebbero essere ricondotte a danneggiamenti provocati da attacchi non meglio specificati. Il quotidiano tedesco “Tagesspiegel”, che cita fonti del governo di Berlino, parla di “sabotaggi” condotti con sottomarini o squadre di sottomarini d’assalto. Secondo un portavoce della società di gestione del Nord Stream le condotte hanno subito danni “senza precedenti” ed è “impossibile stimare quando potrà essere ripristinato” il funzionamento.