Ue, accordo su nuove sanzioni a Mosca e price cap al petrolio. Gazprom torna a rifornire l’Italia
I 27 Paesi Europei hanno raggiunto l’accordo sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, incluso il price cap al petrolio. Il via libera è arrivato durante la riunione dei Rappresentanti degli Stati membri e ora questo ottavo pacchetto aspetta solo la formalizzazione per procedura scritta.
Intanto il colosso energetico russo Gazprom ha fatto sapere di aver ripreso le forniture di gas all’Italia attraverso l’Austria. Le forniture erano bloccate per problemi tecnici e burocratici ma ora Gazprom dice di aver trovato una soluzione: il gas russo tornerà dunque nel nostro Paese e anche Eni ha confermato la ripresa dei flussi.
La presidente della commissione Ursula Von der Leyen ha assicurato che l’Ue è pronta a discutere un tetto al prezzo del gas come misura temporanea per frenare anche gli aumenti sull’elettricità, collegati appunto a quelli del gas. “In vista dell’inverno sarà necessario diminuire anche i consumi di gas che sono già scesi di circa il 10%, ma bisogna fare di più. Anche perché le forniture di gas russo sono diminuite fino ad arrivare al 7,5% del gas di gasdotti” ha sottolineato la presidente suggerendo inoltre di potenziare ulteriormente RePowerEU con ulteriori finanziamenti in modo che tutti gli Stati europei possano accelerare gli investimenti necessari.
L’Unione europea però non riesce ancora a trovare una soluzione comune sul dossier energia: la proposta di uno nuovo strumento di debito comune lanciata dai commissari europei Paolo Gentiloni e Thierry Breton sul modello Sure (il pacchetto da 100 miliardi di euro di prestiti creato dalla Commissione per finanziare la cassa integrazione durante il Covid), spacca l’Unione europea. Le opinioni divergono non solo tra gli Stati ma anche all’interno della stessa commissione. Sul nuovo fondo per la crisi energetica puntano, tra gli altri, soprattutto Italia e Francia.