Corsa disperata all’ospedale, bimbo di 2 anni ingerisce droga trovata in casa
Il pronto soccorso di Arzignano ha accolto, nella notte tra il 30 settembre e il primo ottobre, un uomo e una donna in preda alla disperazione con in braccio un bambino di 2 anni che, a loro detta, si era sentito male. Immediate le cure al neonato, preso in carico dai medici del nosocomio, ma ben presto è apparso più chiaro il quadro clinico e il personale sanitario ha compreso la gravità della situazione. Dalle analisi è emerso che nel bambino vi erano tracce di hashish, il piccolo lo aveva trovato incustodito in casa e, senza essere visto, lo aveva ingerito.
Per questo motivo è scattala la denuncia nei confronti del 51enne, padre del piccolo e residente a Valdagno, per l’ipotesi di lesioni colpose. Successive indagini porteranno la Procura di Vicenza a stabilire il grado di responsabilità penale del genitore in base al referto che verrà emesso dai medici una volta dimesso il bambino. Fortunatamente il neonato ha superato la fase più critica e, sebbene, si trovi ancora ricoverato presso il San Bortolo di Vicenza, non corre alcun pericolo di vita.
A fine luglio scorso un altro bambino, sempre di due anni, del bellunese non fu così fortunato e morì di overdose all’ospedale di Pieve di Cadore con la medesima dinamica, dopo aver ingerito dell’hashish, ma allora nel suo corpo furono trovate anche tracce di altre sostanze e il padre, un boscaiolo di 48 anni, è tutt’ora indagato per omicidio colposo.