Ucraina, nuovo raid russo su Zaporizhzhia: 17 vittime. Scambio di accuse sull’esplosione del ponte di Crimea
Nuova notte di bombardamenti in Ucraina. Sono 17 i morti nell’attacco missilistico a Zaporizhzhia, nel sud del Paese. 44 i feriti. Il bilancio, provvisorio, è stato comunicato su Telegram da Anatoly Kurtev, segretario del Consiglio comunale della città. Almeno 10 missili sono esplosi in una zona residenziale. Nei giorni scorsi la città aveva subìto altri pesanti bombardamenti.
Ieri l’Unione europea ha espresso la sua più forte condanna per il decreto con cui la Russia ha inserito tra gli asset di sua proprietà la centrale nucleare di Zaporizhzhia dichiarando “illegale” e quindi “senza alcuna validità” l’atto firmato da Putin.
Intanto il ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, ha riaperto al traffico stradale e ferroviario dopo essere stato parzialmente distrutto, ieri, da una grande esplosione, che ha causato 3 morti, subito attribuita da Mosca ad un camion bomba.
Tra Russia e Ucraina continua il rimpallo di accuse con Kiev che prima ironizza dopo il blitz sui 70 anni compiuti ieri dal presidente russo: “Buon compleanno Putin”. Poi indica lo Sbu, i potenti servizi segreti ucraini, quali responsabili dell’attacco, per evocare, infine, anche la pista interna russa: ‘In ogni caso – fa sapere Mykhailo Podoliak , consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky – è solo l’inizio”. Ma il Cremlino non ha alcun dubbio: “L’Ucraina è uno stato terrorista”.
Da Mosca arriva anche l’accusa agli Stati Uniti di aiutare Kiev a reclutare mercenari stranieri e di fornire indicazioni su come condurre le ostilità. “Il che – dichiara in un’intervista alla Tass il direttore del secondo dipartimento dei Paesi della Csi del Ministero degli Esteri russo, Aleksey Polischuk – rende Washington una parte del conflitto in Ucraina”. Polischuk chiarisce anche che l’invio da parte dell’Occidente di armi a lungo raggio o più potenti a Kiev rappresenterà una linea rossa per la Russia.