Slot machines “fuori orario”: spine staccate e multa da 3 mila euro per un locale pubblico
Apparecchi elettronici per il gioco d’azzardo consentito accesi oltre l’orario limite e scatta così la sanzione pecuniaria per il gestore di esercizio pubblico di Poiana Maggiore, località vicentina di confine con le province di Verona e Padova. Una sommatoria di multe da 500 euro da moltiplicare per i 6 slot machines e/o videolottery installati nel locale, per un totale da sborsare di 3 mila euro dopo il blitz della Guardia di Finanza di Vicenza, impegnata in una serie di controlli del territorio nei giorni scorsi.
Un intervento mirato che vale anche come un puntuale avvertimento per altri commercianti che abusano degli archi temporali concessi nei regolamenti per l’accensione delle macchine da gioco elettroniche, predisposti al fine di limitare la ludopatie e situazioni di disagio.
A fissare i limiti orari obbligatori di legittimo utilizzo dei dispositivi di gioco d’azzardo sono le leggi emanate dalla Regione Veneto, dal 2019. Tra le 7 e le 9, tra le 13 e le 15 e, infine, tra le 18 e le 20 le sale da gioco debbano interrompere l’attività di slot machine e le videolottery posizionate in bar e locali di intrattenimento in genere, salvo deroghe speciali che non riguardano comunque i normali esercizi pubblici di prossimità.
Ad occuparsi di verificare la corretta applicazione della norma è stato nel caso di Poiana Maggiora un equipaggio delle Fiamme Gialle, inviato per il controllo ordinario dalla vicina tenenza di Noventa Vicentina. A venire multato nell’occasione è stato il gestore, un uomo di nazionalità cinese incurante, a quanto pare, delle “fasce d’orario protette” imposte dalle leggi regionali. Inoltre, l’ispezione ha permesso di far emergere un’ulteriore omissione relativamente al pagamento del canone Rai, imposta dovuta.
Da ricordare che il Veneto, secondo i dati espressi dalla Regione per il 2020, in uno studio è risultata essere è al terzo posto in Italia per volume delle giocate, con una media di 1.244 euro per ogni residente, con un giro d’affari di 6,1 miliardi di euro, dei quali tre quarti giocati, appunto, alle slot. I limiti orari omogenei, in tutto il territorio regionale, sono stati istituiti allo scopo di porre un “paletto di dissuasione”, secondo la definizione utilizzata in seguito alla promulgazione delle normative ad hoc, per le categorie più a rischio.