Caccia da appostamento, concessa una giornata extra in Veneto dopo un mese di ricorsi
Da una parte il celeberrimo sarà visto come mezzo pieno, dall’altra mezzo vuoto in merito alla querelle tra Regione Veneto e cacciatori da una parte e associazioni ambientaliste e di tutela degli animali dall’altra, in particolare degli uccelli in fase di migrazione. Giornate suppletive dimezzate in Veneto rispetto alle deliberazioni iniziali decise a fine estate e il nuovo status quo sarà in vigore – salvo altri ricorsi – fino al 30 novembre, con dunque quattro giornate consentite anziché le cinque nelle intenzioni iniziali dell’ente regionale.
Proprio ieri la Giunta regionale, con delibera presentata dall’assessore alla Caccia Cristiano Corazzari, ha infine approvato la modifica del vigente calendario venatorio regionale di in relazione al punto che disciplinava le due giornate integrative di caccia da appostamento alle specie migratorie, la cosiddetta avifauna.
Nel documento firmato martedì a Venezia da Luca Zaia e dagli altri membri della Giunta regionale sono state definite in un elenco le 15 specie cacciabili. Vale a dire germano reale, folaga, gallinella d’acqua, alzavola, mestolone, canapiglia, porciglione, fischione, marzaiola, frullino, merlo, colombaccio, cesena, tordo sassello e tordo bottaccio. A conti fatti saranno quindi da oggi in poi – e fino a fine novembre – quattro le giornate di pratica venatoria consentite per ciascuna settimana autunnale, fino a fine novembre.
Una nuova “puntata” di una serie di carte bollate passate per ricorsi al Tar e pronunce di giudici di Stato che da un mese a questa parte ha tenuto alta la tensione tra cacciatori, politica regionale – competente in materia a normare – e gruppi animalisti che si sono messi di traverso rispetto alla decisione originale di incrementare di due giorni settimanali dal 1 ottobre al 30 novembre i “posti” in licenza per appostarsi in attesa degli uccelli migratori. Il Tar del Veneto aveva disposto la sospensiva in via cautelare del calendario venatorio in attesa della discussione di merito fissata per il 30 novembre 2022.
In sintesi, nell’ordinanza di sospensione i giudici amministrativi regionali hanno indicato che le argomentazioni portate dalla Regione a sostegno della concessione delle giornate extra per il periodo ottobre/novembre – per le specie migratorie – non apparivano convincenti. Pertanto, giudicare non idonee a superare il parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – meglio noto con l’acronimo Ispra -, uno scoglio superato solo nei giorni scorsi portando dei non meglio precisati dati aggiornati sulla popolazione di volatili e quelli che in termini tecnici vengono definiti come “prelievi” sulla cacciagione.
A mettere il punto sulla questione è lo stesso assessore Corazzari: “Per superare lo stallo della situazione e contemperare le istanze di cacciatori e ambientalisti, nelle more dell’udienza di merito davanti al Tar la Regione ha ritenuto opportuno avviare un confronto con Ispra al fine di poter avere un secondo riscontro da parte dell’istituto in relazione alle giornate aggiuntive. La Regione ha fornito nuovi dati sui prelievi delle specie, ottenendo il parere favorevole ad una giornata aggiuntiva settimanale, di caccia all’avifauna migratoria nei mesi di ottobre e novembre in tutto il territorio regionale. Giornata che si aggiunge alle tre già previste dalla normativa vigente”.