Donare un flauto dolce dimenticato e renderlo magico per i bambini Masai
Un flauto magico da donare ai bambini Masai. Probabilmente anche Mozart, se fosse ancora tra noi, avrebbe avuto il suo “flauto nel cassetto”, destinato a impregnarsi di polvere o nel migliore dei casi a ergersi come attempato ricordo delle lezioni di musica a scuola. Questi strumenti musicali a fiato possono diventare davvero un tesoro, adesso, grazie alla raccolta ideata dall’associazione La Nostra Africa Onlus, con l’obiettivo di regalare ai bimbi africani che vivono in Kenya un pizzico di musica, melodia, divertimento e insomma, un po’ di magia. Un progetto che si affianca ad altri rivolti agli stessi ragazzi e mirati a fornire loro istruzione e avviamento al lavoro in condizioni di sicurezza e di igiene.
L’iniziativa sbarca anche nel Vicentino e, anzi, da Marano si è già diffusa in tutto il Veneto con “propulsione” da Asti, dove vive Elena, una volontaria dell’associazione benefica che la prossima estate volerà nella savana con altri uomini e donne dal cuore d’oro e soprattutto con un carico speciale e… melodioso. Un suo amico vicentino, Diego, ha raccolto il suo appello social e diffuso il “verbo” anche in queste bande (larghe), scoprendo subito una risonanza che lo ha lasciato di stucco: “Mi hanno contattato in moltissimi – spiega il giovane maranese – privati e negozianti, per offrirsi come punti di raccolta degli strumenti o per portarmi un flauto usato. Chissà quante persone lo hanno usato ai tempi della scuola e poi riposto chissà dove. Solo ieri ne ho ritirati 14, e in una decina di giorni almeno un centinaio”. Una vera e propria mobilitazione favorita dal tam tam via web e social network.
Il messaggio di solidarietà che si vuole portare è chiaro: “Tutta questa sensibilità e partecipazione fanno davvero pensare che ci possa essere un futuro migliore – continua Diego -, mi immagino l’emozione dei ragazzini quando riceveranno il loro primo flauto. Il movimento benefico che si sta creando è un bel segnale in questo senso”. In pochi giorni, dopo aver condiviso l’iniziativa, Diego si è ritrovato di buon grado come punto di riferimento ricevendo decine di messaggi prevenienti da ogni angolo della regione e oltre: da Montebelluna e da varie località del Padovano e del Veneziano ma anche da Pordenone e dalla provincia berica, Altopiano compreso. Tante famiglie si sono messe a disposizione, ma anche parrocchie – come la comunità di Montegalda – e poi negozi di strumenti, cartolerie e librerie di Creazzo, Marano, Schio e altre in contatto in queste ore. Con “nessuno che vuole farsi pubblicità ma solo dare una mano”, come assicura Diego in prima persona.
L’obiettivo? Nemmeno troppo ambizioso. “Raccogliere e igienizzare 300-400 flauti dolci usati o nuovi”, che dopo un’accurata selezione ed eventuale riparazione saranno trasportati in Africa e donati, magari impartendo le prime lezioni di musica e ricevendo in cambio sorrisi genuini dal valore inestimabile, che andranno a toccare le corde sì, però non tanto quelle vocali bensì del cuore. E intanto si sta pensando anche ad altre iniziative connesse con l’idea originale: “Sarebbe bello portare i volontari dell’associazione nelle nostre scuole vicentine, a parlare di questo e altri progetti a favore dei bambini Masai del Kenya agli alunni”.
Ci sarà tempo indicativamente fino a fine giugno per consegnare i flauti dolci nei punti di raccolta – per informazioni e trovare il più vicino contattare il numero 349.1272494 – e contribuire all’originali raccolta stavolta non di “fondi”, ma di un oggetto magari finito nel fondo dell’armadio, di un cassetto o di un ripostiglio.