Ucraina, “pericolo bomba sporca”: Mosca insiste ma Kiev nega e invita gli esperti Aiea
La minaccia del possibile utilizzo di una “bomba sporca” da parte di Kiev diventa un caso. Dopo il botta e risposta di ieri tra Russia ed Ucraina, Mosca oggi torna ad insistere col ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che afferma – riporta la Tass – che il Cremlino ha “informazioni” sulla serietà della minaccia e che solleverà la questione anche presso l’Onu. “Dirty bomb” che per lo Stato maggiore della Federazione russa potrebbe essere costruita dal “regime di Kiev” con sostanze radioattive del combustibile nucleare esaurito della centrale nucleare di Chernobyl. La detonazione del dispositivo potrebbe portare alla “contaminazione radioattiva di un’area fino a diverse migliaia di metri quadrati”, ha aggiunto Lavrov.
Kiev replica e, dopo aver negato a più riprese, chiede al capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi di inviare esperti negli impianti nucleari ucraini per smentire le affermazioni russe. Invito accolto dal capo dell’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite che invierà “urgentemente esperti nelle strutture in Ucraina”. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba assicura: “Non abbiamo nulla da nascondere”. E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky commenta dicendo che solo la Russia potrebbe usare armi nucleari in Europa.
Di questa mattina la nota congiunta dei ministri degli Esteri francese, britannico e americano in cui si legge che “nessuno si lascerebbe ingannare se Mosca intensificasse il conflitto in Ucraina utilizzando il pretesto dell’uso da parte di Kiev di una bomba sporca menzionata dal governo russo”.
Il portavoce del Cremlino Peskov fa intanto sapere che Parigi e Berlino non sono interessate a mediare tra Mosca e Kiev. Mentre l’Iran nega di aver fornito armi a Mosca per supportare la guerra in Ucraina bollando le indiscrezioni come “propaganda”. Da Teheran chiariscono: “Non siamo parte del conflitto”.