Vicenza città universitaria, un polo formativo multiateneo che “fa per tre” e accoglie 5 mila studenti
Ad un anno dall’inaugurazione e dalla piene operatività del secondo e terzo stralcio Vicenza presenta il suo polo universitario che accoglie ad oggi 5 mila studenti e le sedi di tre diversi atenei, grazie al rapporto accademico diretto con le Università di Padova, Verona e, di recente, anche con lo Iuav di Venezia. Evidenziando una sorta di “primato” inedito che distingue il capoluogo berico tra tutti: la città è infatti l’unica in Veneto a poter vantare la presenza di tre Università degli Studi italiane, tutte di storia e prestigio riconosciuti. Una presenza che cresce anno dopo anno sotto il profilo dell’offerta formativa e dei numeri a confortare gli investimenti, con gli oltre 5.000 gli studenti iscritti a frequentare Vicenza ed usufruirne dei servizi. Più della metà dei quali provieniti da fuori provincia.
Ad un anno dal taglio del nastro del II e III stralcio, nel grande padiglione del complesso di viale Margherita ieri la Provincia di Vicenza e la Fondazione Studi Universitari hanno organizzato nella data di lunedì 24 ottobre l’evento pubblico per fare il punto sulla presenza universitaria a Vicenza e sugli sviluppi futuri: il tutto di fronte ad un pubblico composto da rappresentanti delle istituzioni, delle categorie economiche e in generale esponenti del tessuto economico e sociale del territorio.
L’appuntamento programmato da mesi ha visto la partecipazione di varie autorità a partire dael presidente della Regione Veneto Luca Zaia; Francesco Rucco, nella doppia veste di guida della Provincia e sindaco di Vicenza; Antonio Girardi, vicepresidente Fondazione Studi Universitari; Alessandro Mazzucco, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno; Paolo Sambo, prorettore alle Politiche per le sedi decentrate; Giorgio Xoccato, presidente Camera di Commercio di Vicenza. Presenti inoltre Lara Bisin, vicepresidente Confindustria Vicenza; Giuseppe Castaman, presidente Viacqua; Andrea Beretta Zanoni, presidente del VUH-Vicenza UniVr Hub dell’Università di Verona; Benno Albrecht, Rettore Università Iuav di Venezia.
Il progetto universitario a Vicenza è stato così illustrato dalle autorità che si sono alternate al microfono in un clima di attenzione e insieme di festa nel corso dell’evento. “E’ la storia di persone lungimiranti che hanno immaginato e tenacemente voluto una formazione di qualità connessa con lo sviluppo produttivo e culturale del territorio – sottolinea Francesco Rucco – grazie al sostegno di tanti, dalle istituzioni ad imprenditori illuminati, quella visione si è concretizzata nell’ottica dell’università diffusa, con tanti luoghi destinati a didattica e servizi e sempre più quartieri valorizzati dalla presenza universitaria. In questa logica stiamo riqualificando l’ex Aci a San Biagio, con l’obiettivo, Demanio permettendo, di recuperare l’intero complesso delle ex carceri. Stiamo lavorando con la Fondazione Studi Universitari e l’Università di Padova per convertire l’ex caserma Borghesi, di proprietà della Provincia, in polo di didattica e ricerca che, con la riorganizzazione del complesso di Contrà Barche, vede in Vicenza il principale “distretto” per l’ingegneria. Lavoriamo sulla mensa, con l’obiettivo di acquistare l’area degradata a ridosso del complesso universitario di viale Margherita che logisticamente è il luogo adeguato per ospitarla. Il percorso è tracciato, procediamo spediti per una Vicenza sempre più città universitaria.”
A sottolineare la grande crescita registrata dal polo universitario vicentino è anche Antonio Girardi, vicepresidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza: “Nel corso degli anni, d’intesa con tutti i soci fondatori e i soci sostenitori, la Fondazione ha saputo catalizzare la presenza a Vicenza di percorsi universitari non solo di grande qualità sul piano formativo, ma anche specifici e caratterizzanti, secondo il fabbisogno di competenze delle aziende del territorio. In questo possiamo dire di avere anticipato i tempi, ragionando fin dagli anni ’70 su un tema, quelle delle competenze, oggi di estrema attualità. Inoltre, grazie a questa offerta formativa unica e distintiva fin da subito il polo universitario di Vicenza non è mai stato pensato come l’università per i vicentini che non vogliono studiare fuori città, anzi l’offerta didattica costruita ha saputo attirare un numero sempre maggiore di studenti fuori sede, tanto è vero che oggi oltre la metà degli iscritti è residente fuori provincia. Tutto questo con un modello organizzativo snello e innovativo, sicuramente lungimirante, grazie alla scelta di non cercare di costituire una nuova Università a Vicenza, bensì di creare collaborazioni strutturali con gli Atenei già presenti nei territori limitrofi: una scelta che si è dimostrata vincente in termini di efficienza e anche di qualità e pluralità dell’offerta formativa”.
L’incontro è stato occasione per offrire agli ospiti un assaggio dell’esperienza universitaria, in quanto è stato volutamente organizzato all’interno di una delle aule del II e III stralcio, consentendo così di constatare gli elevati livelli di accoglienza e dotazioni che caratterizzano il nuovo padiglione. Quest’ultimo, per il quale nel 2021 era stato organizzato un semplice taglio del nastro a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, è stato così finalmente “presentato” ufficialmente alla cittadinanza. Il II e III stralcio sono frutto di un investimento di 12 milioni di euro a carico della Provincia di Vicenza, ma con il fondamentale contributo di Fondazione Cariverona e Camera di Commercio e ulteriori 3 milioni di euro investiti dall’Università di Padova per arredi, sistemi di rete e le dotazioni informatiche e audio-video; mentre l’investimento totale per la realizzazione del complesso ammonta a quasi 28 milioni di euro, comprensivi di acquisizione dell’area, bonifiche, progettazioni e lavori. Il nuovo edificio si sviluppa su una superficie di oltre 10.000 mq su tre livelli oltre al garage e si aggiunge ai circa 5.700 mq già esistenti del primo stralcio.
Durante l’incontro si è svolta anche la cerimonia di consegna di una targa ai familiari di Lorenzo Pellizzari (1928-2021), avvocato vicentino, al quale la Fondazione ha deciso di dedicare il suo anno di attività 2022-2023. Questa la motivazione: “l’avv. Lorenzo Pellizzari, stimato professionista, con vasti interessi culturali e un forte ed esemplare impegno sociale e istituzionale ha significativamente contribuito allo sviluppo economico del Vicentino e fu protagonista e promotore del primo insediamento dell’Università di Padova a Vicenza, con il corso di Ingegneria Gestionale e presiedette il Consorzio per lo Sviluppo dell’Università a Vicenza dal 1985 al 1995”. Laureato in Giurisprudenza a Padova e in Scienze Politiche a Roma, presso l’Università La Sapienza, Pellizzari fu avvocato cassazionista di riconosciuto valore e giornalista pubblicista. Fu anche giovane sindaco a Torri di Quartesolo e in seguito presidente della Camera di Commercio di Vicenza, carica che conservò dal 1965 al 1983, promuovendo lo sviluppo economico anche attraverso significative iniziative in tema di internazionalizzazione, innovazione e formazione (si pensi allo sviluppo del Centro per la Produttività e all’azione per favorire l’insediamento a Vicenza del Cuoa).