Deiezioni canine, non basta l’appello contro l’inciviltà dei padroni: ultimatum del sindaco
Se il sindaco veterinario e amante degli animali minaccia di far mettere il “pannolino” simbolico ai cani valdagnesi, significa davvero che si è superato il limite. E che la provocazione (per niente velata) di apporre i divieti di accesso ai cani alle aree verdi pubbliche non è così lontana dalla realtà, nonostante rimanga lontana dall’effettiva volontà del primo cittadino Giancarlo Acerbi. In particolare la pista ciclabile e il cortile di Palazzo Festari, negli ultimi mesi, sono stati oggetti di un quantità di “ricordini” oltre il tollerabile, ma anche in altri luoghi pubblici frequentati dagli amici a quattro zampe con i loro (incivili) padroni non va tanto meglio, tanto da scatenare le proteste dei cittadini e le ire amministrative.
Si tratta certamente di una provocazione, come confermato in comune a Valdagno, ma il campanello d’allarme è suonato dopo che la situazione è divenuta insostenibile. Decine le segnalazioni giunte da parte dei residenti negli uffici preposti, ai quali si aggiungono le quelle meno formali ma più agguerrite via social. Il rischio tangibile è quello di incorrere in problematiche di natura igienico-sanitaria, non si tratta solo di decoro urbano e questioni d’immagine e buon gusto. Non esiste una data come ultimatum categorico dopo l’ennesimo appello al buon senso e al rispetto delle regole, ma è chiaro che se i valdagnesi armati di guinzaglio non si doteranno anche di sacchetti e paletta idonei alla raccolta delle deiezioni si ricorrerà ai celeberrimi “estremi rimedi”. Ad affiancare i deterrenti, finora insufficienti, dei controlli, delle sanzioni pecuniarie e infine dei richiami alla civiltà.
“I cani ovviamente non hanno nessuna colpa – spiega il sindaco-veterinario-, al contrario, alcuni loro proprietari sì. Resto molto amareggiato nel constatare come non ci sia limite alla mancanza di educazione e di rispetto da parte di alcune persone”. Impiegare le forze di polizia locale nei controlli peraltro frequenti, va da sè che distolgono risorse preziose dal controllo del territorio e dalle altre delicate mansioni loro riservate. Non resta che puntare sulla prevenzione. “Nei prossimi giorni – conclude Acerbi – incontrerò le associazioni animaliste per studiare possibili strategie e azioni di sensibilizzazione. Ma se la situazione non migliorerà sono pronto a ricorrere a provvedimenti drastici”.
Da ricordare che la sanzione prevista dal regolamento va da un minimo di 25 a una massimo di 500 euro per i trasgressori. La polizia locale Valle Agno proseguirà, a Valdagno e negli altri comuni consorziati, a vigilare sulle zone verdi e monitorare la situazione dopo l’escalation in negativo degli ultimi mesi che ha portato all’esasperazione (soprattutto sul web) degli animi sì, ma non degli animali.