Giorgia Meloni alla Camera indica le linee programmatiche del suo governo
Giorgia Meloni ha tenuto il suo discorso alla Camera prima del voto di fiducia al suo governo. Ha spaziato dalla flat tax all’immigrazione, dal reddito di cittadinanza alla crisi Covid, dalla posizione sull’Ucraina al presidenzialismo. La seduta è stata quindi sospesa per consentirle di recarsi a depositare il testo in Senato, dove il dibattito e il voto si terranno domani. Nel pomeriggio c’è stata la discussione generale, la replica della premier, le dichiarazioni di voto e infine la votazione con chiama nominale che si concluderà tra le 20 e le 20:30.
La premier ha annunciato un manifesto per i 5 anni della legislatura. “La celerità era doverosa, perché la situazione del Paese non consente di perdere tempo e noi non intendiamo farlo”, ha affermato la Meloni nel suo intervento alla Camera, sottolineando che oggi si dà vita ad un governo pienamente politico e rappresentativo della volontà popolare.
“Siamo nella tempesta – ha detto – il nostro compito è portare la nave in porto”. La Meloni ha iniziato dal fisco per illustrare i punti chiave del programma di governo. Un nuovo patto fiscale che poggerà su tre pilastri: ridurre la pressione, combattere l’evasione, introdurre la tassa piatta. Tra i temi affrontati dalla premier anche il caro energia, la difesa dell’ambiente e della legalità, la lotta all’immigrazione irregolare e la riforma in senso presidenziale. Tra i punti salienti c’è il Reddito di cittadinanza che vorrebbe modificare. Poi la premier ha parlato di semipresidenzialismo per dare stabilità al Paese, sostegni alle famiglie, modifica delle pensioni per la flessibilità. E sul Pnrr ha precisato: “I soldi sono a debito, vanno spesi bene”.
Le conclusioni nel discorso alla Camera: “Bisogna dialogare con gli avversari, anche con forza, con veemenza, non è una cosa che mi spaventa, ma riconoscendo che in quel partito c’è una legittimazione che viene dalla democrazia della nazione: questo non serve all’avversario, ma serve alla credibilità delle nostre istituzioni, al ruolo della politica. Un ruolo a cui la politica da tempo ha abdicato e che oggi vogliamo contribuire a restituirle: credibilità per la politica, credibilità per le sue istituzioni, credibilità per questa nazione. Grazie”.