Sigilli a tre centri massaggi orientali e sanzioni per oltre 130 mila euro
Giornata affatto di “relax” ieri per gli operatori della Polizia di Stato, nonostante i siti dove sono stati inviati per un servizio di controllo, incaricati dalla Questura di mettere infine i sigilli a tre centri di massaggio orientale e benessere a Vicenza e Bassano del Grappa. In tutti i casi risultati gestiti da persone di origine asiatica e più precisamente di nazionalità cinese. L’ordine di chiusura e i sequestri in attesa di convalida dei punti di accoglienza di clienti vicentini spesso alla ricerca di sollievo e di piacere “oltre le regole”, sono stati portati a termine dal personale della Questura di Vicenza e del Commissariato bassanese, nell’ottica di limitare il fenomeno della prostituzione e dell’immigrazione irregolare.
Un’operazione divenuta esecutiva nella giornata di mercoledì dopo una prima fase dedicata al monitoraggio sul web, mirato nel dettaglio ai siti di annunci che in rete pubblicizzano forma “occulte di prostituzione”, così come sono state definite a margine dei tre blitz dallo stesso questore Paolo Sartori. I controlli delle scorse settimane nelle due città più popolose della provincia vicentina hanno permesso di verificare la nota attività di prestazioni sessuali a pagamento “mascherate” da regolari massaggi e cura del corpo.
Le ispezioni che hanno preceduto la chiusura sono avvenute in simultanea a Vicenza in Strada Ca’ Balbi e via Divisione Folgore, e a Bassano in un indirizzo non reso noto. Sono state portate a termine dalle pattuglie di Squadra Mobile di Questura e Commissariato di Bassano, da quelle di polizia locale, Ufficio Provinciale del Lavoro, vigili del fuoco, operatori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica delle due Ulss territoriali Berica e Pedemontana. Le attività sono state sospese ed i locali nella disponibilità dei due esercizi di Vicenza sono stati chiusi in via cautelativa per le violazioni della normativa a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori accertate: riscontrato il mancato rispetto delle basilari norme e la mancanza di documentazione autorizzativa. Per ciascuna delle attività ora sotto sigilli è stata comminata una sanzione di circa 60 mila euro, con un “surplus” di altri 10.500 euro per una delle due a causa dell’impiego accertato di personale interno in nero, quindi senza alcun contratto di lavoro.
Ancora più grave la situazione riscontrata nelle stanze di Bassano, dove in pratica cliente e un’operatrice di giovane età e di nazionalità cinese sono stati colti “in flagranza”, entrambi senza vestiti. La testimonianza raccolta dallo stesso, che tra le altre cose ha dichiarato di essere “alla terza esperienza” nello stesso luogo, ha permesso di verificare la condotta all’interno del centro, che si avvaleva dei siti di annunci erotici per mettersi in contatto con i potenziali fruitori dei servizi illeciti. A finire nei guai sarà ora in particolare una donna di 45 anni, H.W, le sue iniziali, già con precedenti per il reato di sfruttamento della prostituzione. Rinvenuti denaro contante e preservativi in grande quantità, a conferma della tesi che ha portato la polizia a intervenire e porre i locali sotto sequestro.
“Si tratta della prima fase di una programmata serie di azioni di monitoraggio e di controllo specificamente indirizzate ad individuare forme occulte di prostituzione – ha rilevato il Questore –. Queste, assai spesso, come si è visto, nascondono attività di sfruttamento di giovani donne dietro la parvenza di normali attività professionali. Si tratta di iniziative ed attività che, oltre ad essere spesso contigue a fenomeni di carattere criminale, pongono a grave rischio la salute e la sicurezza delle giovani donne e degli stessi clienti. E proprio per questo motivo, così come è accaduto ieri, anche per il futuro non saranno tollerate”.