La Corea del Nord provoca ancora e lancia altri 3 missili nel Mar del Giappone
La Corea del Nord non si lascia intimorire da condanne e avvertimenti e lancia altri tre “missili balistici non identificati” verso il Mare del Giappone, di cui due a corto raggio e uno intercontinentale (Icbm), ma il test di quest’ultimo sarebbe fallito. Adarne notizia l’esercito di Seul. Anche Tokyo prima aveva denunciato che uno dei missili aveva sorvolato il Paese, poi è arrivata la correzione: “Non ha raggiunto l’arcipelago”.
In Giappone è però subito scattato l’Allarme-J, con le emittenti televisive che hanno interrotto la programmazione per invitare i residenti di alcune aree a mettersi al riparo nei rifugi o a rimanere in casa. “Il missile è stato rilevato come potenzialmente in grado di sorvolare l’arcipelago giapponese, quindi è stato emesso l’Allarme”, ha detto il ministro della Difesa, Yasukazu Hamada che poi ha aggiunto: “Dopo aver verificato queste informazioni, abbiamo confermato che il missile non ha attraversato l’arcipelago giapponese, ma è scomparso sopra il Mar del Giappone”.
Immediata è arrivata la condanna degli Stati Uniti. In un comunicato il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price ha dichiarato: “Gli Stati Uniti condannano il lancio di un missile balistico intercontinentale da parte della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Questa azione sottolinea la necessità che tutti i Paesi attuino pienamente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite relative alla RPDC”. Inoltre Stati Uniti e Corea del Sud hanno deciso di prolungare le esercitazioni aeree congiunte iniziate il 31 ottobre.
Test di missili anche ieri. Pyongyang aveva testato almeno 23 missili di vario tipo, oltre a sparare sempre verso il mare, circa 100 colpi di artiglieria dalla contea di Kosong, ì una zona cuscinetto costituita nel 2018 per ridurre le tensioni. Uno dei missili era caduto, per la prima volta in oltre 70 anni di penisola coreana divisa, sotto la Northern Limit Line, vicino alle acque territoriali del Sud, nel mar del Giappone. Furibonda la reazione di Seul che lo ha definito un atto che rappresenta “di fatto un’invasione territoriale”, con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol che ha disposto “un’azione rapida per far pagare al Nord le provocazioni”.
L’impasse che si è venuto a creare è molto preoccupante. Pyongyang usa la minaccia atomica per farsi prendere sul serio visto che non ha armi economiche per farlo, ma gli Stati Uniti non sono pronti a riconoscere lo status di potenza nucleare della Corea del Nord, soprattutto nel contesto internazionale attuale. Allo stesso tempo gli Usa non hanno più alcuna leva per convincere Pyongyang a rinunciare all’arma atomica e ne sono consapevoli, anche alla luce dell’attuale conflitto in Ucraina che ha visto consolidarsi l’asse Cina-Russia che si opporrebbero a nuove sanzioni per la Corea del Nord anche in caso di settimo test nucleare.