L’ospedale San Bortolo ricorda e saluta il prof. Colombo, per tre lustri guida in Neurochirurgia
“L’Ulss 8 Berica ricorda il prof. Federico Colombo con profonda e ammirazione e affetto”. Si apre così il messaggio di commiato che l’azienda sanitaria, rinominata dall’ex Ulss 6 dopo la riorganizzazione del sistema sanitario regionale in Veneto e in cui ha prestato servizio per 15 anni lo stimato neurochirurgo, ha rivolto in suo ricordo, informando nel contempo vicentini della scomparsa a 75 anni di età. Uno specialista che ha sostenuto sul piano umano oltre che professionale e curato centinaia di pazienti, impegnati nel contrasto a tumori maligni e angiomi, applicando tecniche al passo con i tempi.
Un “pioniere” nella radiochirurgia e neurochirurgia, come a Vicenza (e non solo) viene in queste ore definito da più parti all’indomani, che ha operato all’interno dell’ospedale del capoluogo di provincia dal 1992 al 2006, prima della pensione dall’impiego nella sanità pubblica e di dedicarsi a consulenze nel privato. Il medico in pensione è spirato domenica a Padova, dove viveva con la moglie Graziella. Domani alle 15 la cerimonia di commiato alla Chiesa del Carmine, nel capoluogo della città di Sant’Antonio.
Proprio al San Bortolo si ricorda il dott. Colombo in maniera approfondita non solo in virtù della lunga militanza come pietra miliare della carriera di medico nei settori di competenza e specializzazione, ma anche come innovatore che ha fortemente voluto e infine introdotto l’installazione della tecnologia nota agli addetti ai lavori come “Cyberknife“, un moderno braccio robotico, nei primi anni Duemila: una tecnica di intervento all’avanguardia per il trattamento dei tumori e angiomi cerebrali altrimenti inoperabili. Era il 2003, è fu così che l’ospedale San Bortolo divenne il primo centro in Europa ad avvalersene, applicando sul campo l’invenzione del dott. Adler proveniente dalla Stanford University in California. Da allora sono oltre 5.300 i pazienti da tutta Italia e oltre trattati con questo sistema, aggiornato poi negli anni secondo i nuovi standard e reso sempre più efficace.
A tracciare un ricordo del medico e ricercatore scientifico vicentino è la dirigente in capo all’Ulss 8 Berica, Maria Giuseppina Bonavina. “Il prof. Colombo lascia un grande vuoto non solo a Vicenza ma in tutta la comunità medica e scientifica nazionale e internazionale, dove la sua figura era giustamente ben nota e riconosciuta come una delle massime autorità nel campo della radiochirurgia e neurochirurgia. E’ stato sicuramente un esempio di come l’attività clinica possa e debba coniugarsi con un’attività continua di ricerca e ha reso la
Neurochirurgia di Vicenza un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale”.
Un altro prezioso contributo lo fornice il dott. Umberto Fornezza, specialista neurochirurgo a indirizzo stereotassico, che ne ha raccolto insegnamenti ed eredità operativa nel reparto. “Il prof. Colombo è stato il mio maestro. Lo ricordo come un uomo di straordinaria cultura ed intelligenza unite ad una umanità altrettanto grande con i pazienti, tanto è vero che anche dopo il suo pensionamento abbiamo continuato ad assistere a testimonianze di grande affetto nei suoi confronti da parte dei pazienti che aveva curato. Per noi era un costante punto di riferimento per l’apprendimento di questa disciplina molto complessa spronandoci ad un continuo studio e aggiornamento scientifico”.