Anziana arzilla smaschera la truffa: finto carabiniere voleva oggetti preziosi
Una tentata truffa ai danni di un’anziana signora è stata smascherata nelle tarda mattinata di ieri, 10 novembre, grazie alla scaltrezza della donna che ha percepito immediatamente l’intenzione malvagia del suo interlocutore. Il fatto è avvenuto a Schio per mezzo di una telefonata, un uomo si è presentato in qualità di agente appartenente all’arma dei Carabinieri. Il finto militare avvertiva l’anziana che un suo familiare era trattenuto in caserma in seguito ad un incidente stradale e per il rilascio, il malfattore, ha chiesto alla vittima una sorta di “pagamento della cauzione“, ma la donna non ha abboccato e ha chiesto l’intervento di un parente che, a sua volta, ha contattato il 112.
A far aumentare il livello di guardia alla donna sono stati proprio i consigli dei carabinieri che nelle ultime settimane hanno avviato alcune campagne di informazione per combattere il fenomeno delle truffe agli anziani. La richiesta del finto agente consisteva nel farsi consegnare oggetti di valore senza però riuscire a metterci mano visto che il tentativo di raggiro è stato poi denunciato presso la stazione dei carabinieri di Schio.
I carabinieri insistono nell’invitare a prestare sempre la massima attenzione se qualcuno telefona o si presenta a casa, la truffa si palesa quando scatta la richiesta di denaro per essere rimesso in libertà a seguito di fermo delle forze dell’ordine. Nel sistema giudiziario italiano per essere rimessi in libertà non si paga, solo un provvedimento del giudice permette ad un soggetto di lasciare gli uffici delle forze dell’ordine. Altra buona norma anti-truffa è non far mai entrare in casa lo sconosciuto e, se questo venisse richiesto, avvisare immediatamente il numero di emergenza 112 per un pronto intervento.
Sul sito internet dell’arma dei carabinieri, nella sezione “in vostro aiuto” sono presenti i consigli e le informazioni utili per contrastare l’annoso fenomeno delle truffe a danno di persone anziane.
“Le campagne informative –riporta una nota dell’arma– messe in atto dall’arma tendono a mettere un guardia i cittadini, soprattutto quelli delle così dette “fasce deboli” sui tentativi di truffa. Si portano all’attenzione esempi pratici, metodologie di individuazione della possibile truffa e consigli su come difendersi, proprio com’è successo in questo caso”.