Pfas: il Politecnico di Milano ha scoperto come eliminarli definitivamente dall’ambiente
Una scoperta che potrebbe risolvere per sempre un tema che negli ultimi anni ha devastato l’ambiente causando danni senza precedenti. Le sostanze polifluoroalchiliche, Pfas, disperse nell’ambiente sono state oggetto di diverse contese e l’inquinamento delle acque nella nostra provincia sono state devastati anche per la salute delle persone. La ricerca condotta al Politecnico di Milano, grazie alla squadra coordinata dalla dottoressa Silvia Franz è una speranza che illumina dopo tanti anni di buio e incessanti polemiche.
Le caratteristiche di queste sono sostanze sono relative alla capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi e per questo trovano molteplici usi tra cui tappeti; pelli; insetticidi; schiume antincendio; vernici; rivestimento dei contenitori per il cibo; cera per pavimenti e detersivi. Ma gli utilizzi più noti sono sicuramente il rivestimento antiaderente delle pentole da cucina Teflon e la produzione dei tessuti tecnici Gore-Tex. Recenti ricerche hanno messo in luce l’incremento delle patologie neonatali e delle donne in gravidanza nelle aree più contaminate.
Il processo, testato al Surface Lab del Politecnico di Milano, prevede di ossidare il titanio con la lamiera che esce rivestita da una pellicola per poi entrare nel reattore ed uscirne praticamente ripulita dalle sostanze. Il fulcro del processo, come riportato dal Tgr Veneto, è una rete di biossido di titanio che illuminato dalla luce e polarizzato elettricamente permette di trasformare il Pfas in CO2 e acqua. Una rivoluzione che punta ad eliminare l’utilizzo di filtri a carboni attivi, usati finora. Tra i partner della dottoressa Franz anche il gruppo degli acquedotti vicentini Viacqua, un progetto europeo che ne conta 8 in totale. Il prossimo passo sarà quello di sperimentare direttamente sul campo, il reattore più grande a disposizione verrà portato a Vicenza in un pozzo contaminato per capire se gli studi effettuati finora possono dare i risultati sperati e già collaudati in laboratorio.