“Cartellino rosso” per l’equipaggio leader parziale al Rally di Schio: squalificato un pilota
Rimarrà negli annali degli appassionati di motori e delle quattro ruote quanto accaduto nel corso del week end al 31° Rally Città di Schio, dove un equipaggio – tra l’altro in testa e favorito della vigilia – al termine della prima prova speciale è stato squalificato dai giudici di gara. E, prima ancora, nel concreto, dalla Polstrada.
Sì perché il “fattaccio” è avvenuto fuori corsa, sabato scorso in attesa della prima e della seconda speciale in programma nel giorno inaugurale di gara, in un tragitto di appena un paio di km di spostamento per i veicoli in corsa, in territorio comunale di Torrebelvicino presso località Ponte Croce. Lingua d’asfalto che le vetture da corsa compiono abitualmente sulle strade a libera circolazione per presentarsi allo start successivo. Ma, per forza di cose in ossequio alla dovuta sicurezza, soggette nel trasferimento alle consuete regole del Codice della strada. Limiti di velocità compresi.
Limitazioni ben note ai partecipanti ma, a quanto pare, del tutto ignorate sabato scorso dal pilota sloveno Bostjan Avbelj, campione di rally affermato al volante a Schio di una Skoda Fabia R5 con al suo fianco il fido navigatore connazionale Damijan Andrejka. Coppia che sembrava destinata al successo nell’edizione 2022 del rally scledense, almeno per quanto riguarda i pronostici della vigilia, già in testa con buon margine sugli inseguitori dopo la prima prova. E invece estromessa “a tavolino” dopo la direzione di gara è stata informata dalla Polizia Stradale dell’altolà imposto all’equipaggio sloveno nel pomeriggio di sabato.
Secondo quanto filtrato negli ambienti motoristici, il pilota avrebbe compiuto delle manovre fuori norma per “scaldare le gomme” in vista della successiva fase di gara. Una pratica non consentita dal regolamento, al di fuori del circuito ovviamente chiuso al traffico, che va ad aggiungersi ad altre infrazioni al codice commesse con la pattuglia di polizia piazzatasi “alle calcagna” del rallysta leader in quel momento. Al quale, dopo una sorta di bizzarro inseguimento in strada con tanto di lampeggianti, sarebbe stata perfino ritirata la patente di guida – notizia finita sui media nazionali in attesa di conferma ufficiale -, oltre alle varie sanzioni il cui ammontare complessivo rimane per ora un mistero.
Sul piano sportivo, ad approfittare del “giallo” sfociato poi in un cartellino rosso per i due favoriti sloveni è stato il tandem tutto italiano composto dal friulano Luca Rossetti e dalla vicentina Eleonora Mori, a bordo di una vettura Hyundai i20 del Team Friul Motor. Questo al termine delle sette prove speciali in programma, caratterizzate dal tentativo di fuga da parte di Rossetti al comando, tallonato a pochi secondi per tre quarti di competizione da più pilotti in bagarre per il podio. Circa 150 le vettura da rally al via nella 31esima edizione.
LASSIFICA FINALE (PRIMI DIECI: 1. Rossetti-Mori (Hyundai I20 N Rally2) in 42’35.0; 2. Andriolo-Menegon (Skoda Fabia) a 9”6; 3. Bianco-Lamonato (Skoda Fabia) a 19”6; 4. Sossella-Falzone (Hyundai I20 N Rally2) a 30”2; 5. Battaglin-Pagliarini (Hyundai I20 N Rally2) a 48”7; 6. Toffano-Gambasin (Skoda Fabia) a 1’08”; 7. Scalzotto-Rutigliano (Citroen C3 Rally2) a 1’26”7; 8. Pozza-Zortea (Skoda Fabia) a 1’30”8; 9. Romagna-Addondi (Skoda Fabia) a 1’44”2; 10. Nodari-Nodari (Skoda Fabia) a 1’49”4.