Meloni: “Sul Pnrr ancora molto da fare” e sui migranti: “L’Europa deve farsene carico”
La premier Giorgia Meloni afferma che sul Pnrr resta molto da fare e in una dichiarazione a La Repubblica spiega: “Col mio predecessore ho dialogato con grande profitto nella fase di transizione, sono al servizio delle istituzioni e non criticherò mai chi ha ricoperto la carica fino a poche settimane fa, ma è un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi del Pnrr da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati trenta“.
Sulla Legge di Bilancio poi aggiunge: “Davvero siamo pronti a lavorare anche nei giorni di festa pur di approvarla, non ci trascineremo certo fino all’esercizio provvisorio. Non era scontato mettere su una Manovra complessa come questa in poche settimane, sono orgogliosa del risultato raggiunto. La gran parte delle risorse disponibili saranno destinate ad alleviare i contribuenti italiani alle prese col caro bollette”.
La premier Meloni parla anche del Redditi di Cittadinanza: “È una questione di principio: non si può dire ‘se la Meloni ci toglie il reddito ci manda a rubare’, perché tra le due opzioni c’è il lavoro ed è la mia opzione. Cosa diversa sono le persone che abili al lavoro invece non sono e tutte le categorie fragili che continueremo a tutelare”.
In tema migranti alla conferenza Med Dialogues dichiara che l’Europa deve farsene carico. “Ci vuole più Europa sul fronte sud, perché da soli è un flusso ingestibile. L’Europa come andiamo dicendo da tempo, deve farsi carico del problema perché l’Italia non può più accettare che la selezione la facciano gli scafisti. Bisogna fermare questo mercato. L’Italia non può essere il solo Paese costretto a pagare il costo delle ondate di migrazione dall’Africa”.
L’esecutivo esprime la sua linea nella politica estera anche attraverso le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani che sottolinea: “Dalla stabilità del Mediterraneo dipendono tante cose: la pace, il contrasto alla migrazione illegale, la lotta al terrorismo. L’Italia vuole fare di più con questo nuovo governo”. L’esecutivo sta studiando un nuovo decreto flussi, che si annuncia con quote non lontane da quella di 69.700 ingressi fissata nell’ultimo dl che risale ad un anno fa.