Dopo la terza chiusura imposta al “Bar 2 Calici” scatta la denuncia per favoreggiamento
Sta assumendo i contorni di un “braccio di ferro” senza fine la querelle tra Questura uno dei locali del centro storico di Vicenza forse non tra i più frequentati ma di di sicuro il più presente sulle pagine di cronaca dei quotidiani vicentini. Il riferimento è al “Bar 2 Calici” di contrà Pescherie Vecchie, che a fine novembre è stato scenario dell’ennesimo eccesso, un episodio di violenza che ha coinvolto una trentina di giovani intenti a “litigare” arrivando allo scontro fisico, disturbando i residenti che ancora una volta avevano segnalato la nuova rissa alla polizia di Stato.
In quell’occasione, all’arrivo delle Volanti della Questura berica, il “deserto”, nessuna anima viva nei paraggi. Era la notte tra il 26 e il 27 novembre, una serata del sabato in cui probabilmente l’alcool aveva fatto la sua parte e, secondo, gli investigatori, anche il titolare del locale, chiuso all’arrivo degli agenti. Secondo la ricostruzione dei fatti corroborata da più testimonianze dei vicentini residenti nelle vicinanze e dai filmati di videosorveglianza, alcuni tra i responsabili della zuffa avevano trovato rifugio proprio all’interno del bar, con l’aiuto di chi si trovava all’interno.
Secondo la versione della Questura, diffusa oggi alla stampa dopo la denuncia formale per favoreggiamento personale notificata al gestore dell’esercizio pubblico, lo stesso uomo avrebbe fatto entrare alcuni tra i suoi clienti “litiganti”, spegnendo le luci e abbassando la saracinesca esterna. Rintanati all’interno, poi, avrebbero ignorato i poliziotti che bussavano dall’esterno, allo scopo di sottrarsi ai controlli. La questione, per quella notte almeno, si era conclusa con un nulla di fatto, ma nei giorni successivi si è accertata la fondatezza delle plurime segnalazioni dei cittadini, andando a ricostruire con dovizia di dettagli le “mosse” di clienti ed esercente.
Il questore vicentino Paolo Sartori all’indomani aveva subito disposto la terza chiusura temporanea del bar, dopo quelle “agli annali” di marzo e maggio 2022, questa volta per una durata massima di 30 giorni (fino al 28 dicembre salvo novità), oltre alla denuncia per favoreggiamento, un reato di rilevanza penale. Licenza sospesa e sigilli che, salvo ricorsi, costringeranno i clienti abituali a recarsi altrove fin quasi all’anno nuovo.