Schianto di Arsiero: rimane grave la madre della 32enne morta. Scatta l’accusa di omicidio stradale
Ha superato la seconda notte dopo il terribile incidente stradale di martedì sera ad Arsiero la donna vicentina di 50 anni rimasta ferita nello scontro tra due auto, madre di Ingrid Dal Santo, la giovane di 32 anni morta sul colpo. La sopravvissuta, ricoverata d’urgenza al San Bortolo di Vicenza visti i politraumi e le condizioni critiche, rimane in pericolo di vita dopo aver affrontato un intervento chirurgico e in prognosi riservata, ora assistita nel reparto di rianimazione del polo sanitario berico.
Barbara Berlato – questo il suo nome – lunedì sera intorno alle 22 era alla guida di una vettura Citroen C3 quando è avvenuto lo schianto con una Mercedes lungo la strada provinciale 350. I due veicoli viaggiavano in direzione opposta, con un impatto frontale che ha distrutto la parte anteriore dell’auto su cui viaggiavano madre e figlia, uscita per metà dalla carreggiata finendo nella vegetazione sottostante. Quest’ultima l’altra sera sedeva sul sedile passeggero, e non ha trovato scampo per il violentissimo urto.
Per il momento non è possibile determinare le responsabilità oggettive in merito alle cause dell’incidente mortale, con il più stretto riserbo dovuto in merito alle indagini affidate ai carabinieri della stazione di Arsiero e compagnia di Schio. Come atto dovuto, però, è stato avviato l’iter per la notifica di accusa di omicidio stradale per il guidatore del suv Mercedes – rimasto illeso – che viaggiava verso valle quando sul confine tra Velo e Arsiero le due vetture si sono scontrate: si tratta di un uomo, anche lui vicentino, residente nel capoluogo. La stessa accusa potrebbe riguardare la conducente dell’altra automobile, la Citroen C3, anche qui come atto dovuto, nella speranza che almeno la più grande delle due donne coinvolte possa superare le conseguenze dello scontro stradale.
Le due congiunte viaggiavano in direzione nord, verso il Trentino, verosimilmente dirette a Forni, frazione di Valdastico, dove vivevano insieme a poche settimane. Erano originarie di Thiene, pur avendo risieduto in più località dell’Altovicentino.