Guerra in Ucraina, violata la tregua di Natale. Scambio di accuse tra Mosca e Kiev
Neanche il Natale ortodosso ha fermato la guerra in Ucraina. La tregua, voluta unilateralmente dal presidente russo Putin, sarebbe stata violata da entrambi i fronti con le parti che si accusano a vicenda.
Secondo quanto ha riferito la Tass, l’Ucraina avrebbe attaccato a colpi di artiglieria l’area del Donetsk. Kiev però rimanda la palla, e la colpa, al Cremlino, affermando che Mosca avrebbe aperto il fuoco per 14 volte nelle prime 3 ore di tregua. Inoltre, sostiene l’intelligence ucraina, la Russia si preparerebbe a mobilitare 500mila coscritti per gennaio. Numero che si va ad aggiungere, secondo Vadym Skibitsky, vice capo dell’intelligence militare ucraina, ai 300mila già chiamati ad ottobre. Secondo l’Ucraina, verranno impiegati in una serie di manovre nel sud e nell’est del Paese a partire dalla primavera prossima.
Che la tregua fosse solo un modo per riorganizzare le forze lo aveva detto in modo chiaro anche Zelensky. Il presidente dell’Ucraina aveva parlato così alla vigilia del Natale ortodosso e nel suo discorso, dove ha invocato l’armonia in famiglia, la prosperità in ogni casa e la vittoria del conflitto, ha annunciato un nuovo rafforzamento delle truppe. Dopo una maratona diplomatica con gli Stati Uniti, Zelensky ha dichiarato: E’ stato annunciato un nuovo pacchetto di aiuti dagli Stati Uniti per il nostro Paese. Avremo i veicoli Bradley che è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. Nuove armi e munizioni, in particolare quelli ad alta precisione. Nuovi missili e droni”.