Europa, ok all’etichettatura del vino come nocivo: coro di no in Veneto
La commissione Europea equipara il vino alle sigarette, autorizzando l’Irlanda ad applicare sulle bottiglie e sulle lattine di alcolici una targhetta che riporti un health warning, ovvero un’allerta sui rischi che comporta l’assunzione di alcol.
L’Irlanda potrà così adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. La norma è stata notificata a giugno da Dublino a Bruxelles, che – con il periodo di moratoria che è scaduto a fine dicembre 2022 – ha confermato che le autorità nazionali possono adottare la legge.
La decisione fa preoccupare i produttori vinicoli in Italia, dato che annualmente in Irlanda vengono vendute circa 9 milioni di bottiglie di vino.
Seppur l’Europa non abbia ancora imposto nessun vincolo sul consumo di vino, all’Italia non è piaciuta questa mossa e ha espresso i propri timori su quanto ne potrà risentire il mercato italiano. Soprattutto poiché a Bruxelles vi era già stata una proposta molto simile a quella irlandese, poi non più andata in porto.
Secondo Coldiretti la misura adottata “è un attacco diretto all’Italia che è il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato”.
In Veneto, che nel 2021 si era confermata quarta potenza mondiale in fatto di export di vini, questa azione ha suscitato parecchio clamore e non sono mancati gli interventi da parte dei vertici.
“L’autorizzazione dell’Ue all’Irlanda a inserire la dicitura ‘il vino uccide’ sulle bottiglie è una scelta assurda, che rischia di costituire un pericolosissimo precedente soprattutto per le produzioni genuine, a denominazione, risultato di secoli di cultura enoica come le nostre. Occorre opporsi con forza al diffondersi di questa pratica, che appare fuori luogo, inutile e pericolosa” ha replicato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che teme delle ripercussioni sull’export di vini del Veneto, prevedendo un danno di miliardi euro.
“E’ una scelta assurda – conclude il presidente della Regione del Veneto – Per quanto ci riguarda, è e sarà opposizione durissima”.
All’opposizione di Zaia, si è unito anche il consigliere comunale assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan, che ha depositato una mozione: “Etichettare il nostro vino: Bruxelles la finisca di imporre norme senza senso. […] È giusto l’impegno dell’Unione che mira a tutelare la salute dei cittadini – precisa il Consigliere – però non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. Così facendo si rischia di alimentare paure ingiustificate nei consumatori”.
Fratelli d’Italia ha definito il paragone tra sigarette e vino un sintomo di dannosa ignoranza.“Se qualcuno in Irlanda, con scarsa lucidità, non conosce la differenza tra un buon bicchiere di vino e una pestilenziale quanto nociva sigaretta il problema è tutto suo, ma diventa un problema dei produttori italiani ed europei di vino nel momento in cui una simile idiozia ha il placet della UE. – ha dichiarato Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia – Invece di dare luogo a inutili ed ingiustificati allarmismi la Commissione Europea utilizzi il proprio tempo e le proprie risorse per tutelare i cittadini, creando consapevolezza nei consumatori e non generando mistificazioni”.
Tuttavia, vi sono evidenze scientifiche che dimostrano che il consumo eccessivo d’alcol sia nocivo per la salute. Secondo l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2016 vi sono state all’incirca 291 mila morti premature in Europa causate dall’assunzione di alcolici.
La rivista scientifica The Lancelot ha riportato dei dati attestanti che l’alcol e i vini, indipendentemente dalle quantità del consumo, possono provocare il sopraggiungere di tumori e malattie alla pari del fumo. Questo studio ha dimostrato che nei giovani consumare un bicchiere al giorno significa esporsi a un rischio pari allo 0,5%, due bicchieri allo 0,7% e sette bicchieri al 37%. Un problema particolarmente grave, anche fra i giovanissimi, soprattutto in Veneto.