Matteo Messina Denaro, scoperto il secondo covo. I pm cercano documenti riservati
Un bunker ben nascosto. È ciò che hanno scoperto nelle ultime ore i magistrati della Procura di Palermo e i carabinieri del Ros, in merito alle indagini sul boss Matteo Messina Denaro. Il covo – il secondo dopo l’appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara – era stato fatto realizzare dal superlatitante all’interno di un’altra abitazione nella stessa area.
Nascondiglio al setaccio. Come hanno fatto per l’appartamento di vicolo San Vito, le forze dell’Ordine adesso metteranno a soqquadro anche il secondo covo del boss. L’obiettivo è cercare possibili documenti riservati, pizzini e soldi che Messina Denaro potrebbe aver nascosto da qualche parte. Un’operazione difficile ma non impossibile secondo chi indaga. Intanto il mafioso, catturato a Palermo e rinchiuso nel supercarcere dell’Aquila dopo 30 anni di latitanza, ha già fatto la sua prima ora d’aria dimostrando un atteggiamento “anomalo” rispetto a quello solitamente adottato dai detenuti al 41 bis.
L’udienza del processo. Nel frattempo il boss potrebbe essere ascoltato nelle prossime ore, anche se è probabile che l’udienza prevista domani venga rinviata. Matteo Messina Denaro ha nominato ieri il suo avvocato, la nipote Lorenza Guttadauro. Finora il processo, che si è concluso in primo grado con la condanna all’ergastolo, si è svolto in assenza dell’imputato accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Fissata invece l’udienza di convalida dell’arresto di Giovanni Luppino, agricoltore 59enne di Campobello di Mazara finito in manette dopo aver accompagnato il boss nella clinica palermitana in cui il capomafia doveva sottoporsi a delle cure.